11 novembre 2014 17:52

Josef Koudelka: nationality doubtful è la prima retrospettiva ospitata negli Stati Uniti dedicata alla carriera del fotografo ceco, naturalizzato francese.

Nato nel 1938, Koudelka ha studiato come ingegnere aeronautico e ha cominciato a scattare fotografie nel 1958, collaborando con numerose riviste e lavorando per due compagnie teatrali di Praga.

È conosciuto soprattutto per le sue foto della primavera di Praga in cui ha ritratto le forze militari del Patto di Varsavia al momento della loro entrata nella capitale dell’ex Cecoslovacchia. Quei negativi arrivarono in maniera clandestina all’agenzia Magnum (di cui Koudelka fa parte dal 1971) e le immagini furono pubblicate sul Sunday Times in forma anonima, firmate solo con la sigla P.P. (photographer of Prague) per paura di possibili ripercussioni contro Koudelka e la sua famiglia.

Dal 1961 è entrato in contatto con le comunità rom nell’Europa orientale e, grazie ai suoi frequenti viaggi tra il 1963 e il 1970, ha potuto immergersi sempre di più nella loro cultura, nelle loro tradizioni e nella loro vita quotidiana.

Da quell’esperienza è nato il progetto Gypsies che ancora oggi offre la testimonianza più articolata della vita di queste comunità.

Alla fine degli anni ottanta ha cominciato a documentare, attraverso una fotocamera panoramica, l’intervento dell’uomo sull’ambiente e i luoghi abbandonati e trasformati dopo i grandi conflitti internazionali. Negli ultimi anni lo stesso formato è stato usato dall’autore per raccontare le barriere di separazione tra Israele e la Palestina.

La mostra, che apre l’11 novembre 2014 al Getty Center di Los Angeles, durerà fino al 22 marzo 2015.

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