02 aprile 2015 18:32

The black rose è probabilmente una delle storie più personali che il fotografo australiano Trent Parke potesse raccontare al suo pubblico.

Nel 2007 Parke si trasferì da Sydney ad Adelaide con la moglie e i due figli. “Dopo una vita frenetica a Sydney, Adelaide sembrava il posto perfetto per riflettere sulla mia vita”, racconta il fotografo. Mentre osservava i bambini si rese conto di non avere molti ricordi della sua infanzia e che questa mancanza probabilmente era dovuta alla morte improvvisa di sua madre, di cui lui fu testimone quando aveva 12 anni.

Partendo da questa riflessione Parke decise di concentrarsi su temi come il dolore, la perdita e la memoria. In sette anni ha scattato migliaia di rullini, ha scritto centinaia di pagine di diari e ha pubblicato 14 libri. Le sue immagini raccontano il mondo della natura e gli avvenimenti quotidiani, in un universo che “non appare mai ordinario o senza senso”, afferma il curatore della mostra Nick Mitzevich.

The black rose è la fine di un lungo viaggio e della ricerca della vera perfezione, perché è un fiore che non esiste in natura. Viene dato alle persone ai funerali ed è associato alla magia nera. Ho pensato che fosse il titolo perfetto per il mio progetto”, spiega Parke.

Trent Parke è l’unico fotografo australiano a far parte dell’agenzia Magnum. Il suo lavoro, con oltre cento immagini, è ospitato fino al 10 maggio 2015 alla Art gallery of South Australia, ad Adelaide.

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