19 gennaio 2016 14:41

Con duemila detenuti (più del doppio della sua capacità), il carcere di Porto Alegre, nel sud del Brasile, è uno dei più pericolosi del paese a causa della forte presenza della criminalità organizzata. I prigionieri che appartengono alle bande di narcotrafficanti riescono a continuare il loro lavoro grazie ai cellulari e alla complicità di altri detenuti. Anche gli agenti penitenziari guardano con paura quello che succede nelle celle sovraffollate, da cui i detenuti si scambiano segnali in codice.

Ma accanto a questo carcere ce n’è un altro parallelo: sono le celle riservate ai prigionieri che si offrono per programmi di lavoro o di disintossicazione e quelle per le persone lgbt, che in carcere sono spesso oggetto di violenze.

Con 600mila persone dietro le sbarre, il Brasile ha la quarta popolazione carceraria al mondo, dopo Stati Uniti, Cina e Russia.

Le immagini sono state scattate dal fotografo dell’Associated Press Felipe Dana tra novembre e dicembre del 2015.

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