21 ottobre 2016 16:00

Dal 21 ottobre torna Fotografia - Festival internazionale di Roma, la rassegna che da 15 anni porta nella capitale autori internazionale della fotografia contemporanea.

Per l’ultima edizione è stato scelto di celebrare proprio la città in cui è nato il festival. Dal 2003 il progetto Rome commission è diventato l’elemento più rappresentativo dell’evento. Inaugurato da Josef Koudelka, negli anni successivi altri grandi fotografi hanno realizzato il loro personale ritratto di Roma: Olivo Barbieri, Anders Petersen, Martin Parr, Graciela Iturbide, Gabriele Basilico, Guy Tillim, Tod Papageorge, Alec Soth, Paolo Ventura, Tim Davis e Paolo Pellegrin. Tutti i passati lavori della Rome commission saranno esposti in una mostra collettiva, curata da Marco Delogu, direttore artistico del festival.

Quest’anno il racconto di Roma è stato affidato a Roger Ballen (1950), fotografo statunitense che però ha trascorso gli ultimi 35 anni a Johannesburg, dove è entrato in contatto con le periferie più estreme e ai margini della società sudafricana. Tra le shanties, le baracche di lamiera, Ballen ha costruito un’estetica immersa in una dimensione oscura, in cui emergono sempre i fantasmi di un passato indefinibile.

Anche a Roma Ballen ha costruito una baracca, che diventa il punto d’incontro tra la sua storia e quella delle periferie romane. Spiega così la sua scelta: “In fin dei conti la baracca è un luogo della mente archetipica che contiene sia Roma che Johannesburg. Dunque per me non è necessario conoscere la storia di Roma per occupare, in una maniera o un’altra, questo spazio.”

Il fotografo mette in scena uno spettacolo, diviso in tre atti, in cui nessuno oggetto è lasciato al caso. Nel primo, la casa prende vita grazie alla presenza e alle interazioni dei personaggi che la abitano; il secondo si concentra sulle foto di Ballen, che scompongono e ricompongono l’oscurità di cui si è fatto tramite. Nel terzo atto, lo spettatore è invitato a entrare in contatto con la baracca.

Il festival si svolge fino all’8 gennaio negli spazi del Macro e oltre ai lavori legati alla Rome commission, sarà possibile visitare le mostre di altri autori come Alfred Seiland, Martin Broegen, Carlo Gianferro e Tommaso Ausili.

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