05 dicembre 2016 16:00

Prima di diventare uno dei registi britannici più eccentrici e controversi, Ken Russell è stato un fotografo che ha raccontato la vita londinese del secondo dopoguerra con spontaneità e irriverenza. La galleria Proud ne ripercorre la breve carriera fotografica con la mostra Reality is a dirty word.

Dopo avere sognato da bambino di diventare un ballerino ed essersi arruolato da adolescente nell’aeronautica e nella marina, Ken Russell (1927-2011) sceglie di esplorare il mezzo fotografico. Camminando nelle strade di una città profondamente segnata dalla guerra, riesce a cogliere scene bizzarre e divertenti, che rivelano una sorprendente innocenza nel suo sguardo. Dal 1951 il suo lavoro appare nelle pagine di riviste popolari come Illustrated Magazine e Picture Post. “In un certo senso, stavo già facendo dei film, ma senza movimento”, racconterà molti anni dopo. “Anche se molte di quelle foto erano delle istantanee non troppo pensate, è lì che ho imparato il valore di una perfetta composizione”.

Con la serie The last of the teddy girls, Russell diventa uno dei primi a documentare le sottoculture giovanili nel Regno Unito. I teddy boy fanno parte di una generazione che ha vissuto la miseria della guerra, cresciuta tra le bombe e il cibo razionato. Si vestono rivisitando lo stile edoardiano dei primi del novecento, ascoltano rock’n’roll e spesso fanno parte di bande. La stampa li demonizza come ribelli e violenti, ma in molti non prestano attenzione alle teddy girls. Al contrario, il fotografo rimane colpito da queste presenze femminili che spiccano rispetto ai maschi per la contemporaneità del loro sguardo e del loro atteggiamento. “Erano toste. Erano fiere. Sapevano quanto valevano”, ha raccontato Russell al critico del Guardian Sean O’Hagan nel 2010.

La produzione fotografica di Ken Russell è rimasta inedita per cinquant’anni ed è stata riscoperta solo nel 2005. Dalla fine degli anni settanta il suo archivio è custodito dall’agenzia TopPhoto, e grazie a questo le sue immagini non sono andate distrutte nell’incendio avvenuto nel 2006 nella casa di Lymington, come invece è capitato per le sceneggiature originali dei suoi film, come Donne in amore, I diavoli e Tommy.

La mostra Reality is a dirty word sarà aperta alla galleria Proud di Londra fino al 3 gennaio 2016.

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