24 febbraio 2017 16:54

Un aspetto poco conosciuto della vita di Elton John è quello di essere un appassionato collezionista di fotografia. Negli ultimi venticinque anni ha raccolto centinaia di foto, appartenenti ad autori che hanno incarnato un momento cruciale nell’evoluzione del linguaggio fotografico del novecento: il modernismo.

Tra il 1920 e il 1950 fotografi come Man Ray, André Kertész, Aleksandr Rodčenko, Edward Steichen e Margaret Bourke-White hanno saputo interpretare lo spirito del tempo, un’esigenza di trovare nuovi modi per raccontare la modernità di inizio novecento. Con la spinta delle avanguardie storiche e i progressi tecnologici, gli artisti hanno cominciato a usare la fotografia per sperimentare e testare i suoi limiti e dotarla di un linguaggio autonomo rispetto alle altri arti, reinventando i generi.

Attualmente quella di Elton John una delle più grandi collezioni private di fotografia al mondo. Il musicista e i curatori della Tate modern di Londra hanno quindi pensato di condividerla con il pubblico con la mostra The radical eye: modernist photography from the sir Elton John collection, aperta fino al 21 maggio. “Collezionare fotografia mi ha aperto gli occhi”, racconta la popstar, “vorrei che le persone andassero via dalla mostra pensando agli artisti che hanno realizzato queste immagini, rimanendo meravigliate e affascinate da come hanno sperimentato e cambiato per sempre il modo in cui vediamo le cose”.

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