01 marzo 2017 16:20

Il fotografo cinese Ren Hang è morto suicida il 24 febbraio. Aveva trent’anni. Conosciuto soprattutto per le sue immagini provocatorie ed erotiche, negli ultimi anni ha esibito il suo lavoro in tutto il mondo e lo ha pubblicato su numerose riviste internazionali.

Solo nel suo paese, dove la pornografia è illegale e molti artisti combattono contro la censura, è stato spesso ostacolato. Hang è stato arrestato più volte e alcune delle sue opere sono state confiscate. Il suo ultimo libro, appena pubblicato dalla casa editrice Taschen, era stato bloccato alla dogana cinese.

Nonostante questo, Hang affermava che la sua fotografia non conteneva alcun messaggio politico: “La politica delle mie immagini non ha niente a che fare con la Cina. È la politica cinese che interferisce con la mia arte”.

Nato nel 1987 a Changchun, nella provincia di Jilin, ha cominciato a dedicarsi alla fotografia quando frequentava il liceo a Pechino. Cominciò a spargersi la voce sulle sue foto provocatorie, in cui spesso i soggetti erano nudi e in pose insolite. Ritraeva sopratutto suoi amici, mentre per il progetto My mum aveva scelto sua madre. “Quando si è nudi, tutto è più naturale” sosteneva Hang.

“Le sue immagini sono riconoscibili tra mille. Hang ha inventato uno stile. Quello della gioventù cinese nuova, libera e ribelle. Ha imposto una scrittura insolente, quella dei corpi maliziosi, liberi dal gioco della dominazione morale e politica”, ha scritto Clémentine Mercier su Libération.

A Ren Hang sono state dedicate più di venti mostre, dalla Cina alla Francia, dalla Russia a Israele. E i suoi lavori hanno partecipato a più di settanta esposizioni collettive. Fino al 12 marzo il museo Foam di Amsterdam ospita la mostra Naked/Nude.

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