26 aprile 2017 17:59

A cento anni dalla sua nascita, il Metropolitan museum of art di New York dedica una retrospettiva a Irving Penn, maestro statunitense della fotografia in studio.

Penn (1917-2009) ha lavorato per più di sessant’anni con la rivista Vogue, considerandosi prima di tutto un fotografo di moda; ma il suo lavoro comprende anche progetti personali e libri. Ha affrontato ogni tipo di soggetto, riuscendo a dominare tutti i generi realizzabili in uno studio: ritratto, moda, still life.

“Dagli anni quaranta in poi non è possibile parlare dell’evoluzione del ritratto senza confrontarsi con Irving Penn”, scrive la curatrice Magdalene Keaney in occasione di un’altra mostra, organizzata nel 2010 dalla National portrait gallery di Londra.

Perfezionista rigoroso, ha ideato composizioni non convenzionali, sfruttando la potenza di uno sfondo minimale e della luce diffusa. Oltre che di tecnica, Penn era dotato di un particolare gusto grafico, che ha reso il suo approccio simile a quello di uno scultore, sensibile al rapporto tra il volume di un oggetto e la luce che lo illumina. Sfidando e andando oltre i codici acquisiti su come raffigurare un volto o la bellezza femminile, Penn ha stabilito degli standard che hanno influenzato, e influenzano ancora oggi, generazioni di fotografi.

Irving Penn: centennial sarà aperta fino al 30 luglio e si presenta come una delle retrospettive più complete dedicate al fotografo. Include anche stampe inedite tratte dalle serie più famose. La mostra è accompagnata da un catalogo.

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