29 maggio 2015 13:00

Calcio. È cominciato con un discorso del presidente Sepp Blatter il 65° congresso annuale della Federazione calcistica internazionale (Fifa) a Zurigo, in Svizzera. Blatter ha citato lo scandalo di corruzione in cui sono stati coinvolti sette alti funzionari dell’organizzazione dicendo che l’inchiesta riguarda alcuni singoli individui non tutta l’organizzazione. Nel pomeriggio è prevista l’elezione del presidente, che potrà essere eletto al primo turno con 139 voti su 209.

Italia. Nel primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo è tornato a crescere, con un aumento dello 0,3 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2014. Lo rileva l’Istat, confermando le stime sul dato congiunturale. Si tratta del rialzo maggiore da quattro anni. Nel primo trimestre il pil è salito dello 0,1 per cento su base annua. L’Istat ha rivisto al rialzo il dato tendenziale precedentemente diffuso che indicava una variazione nulla. È il primo rialzo, in termini tendenziali, dopo 13 trimestri negativi.

Nigeria. Muhammadu Buhari si è insediato ufficialmente come presidente in una cerimonia nella piazza centrale della capitale Abuja, prestando giuramento con al suo fianco il presidente uscente, Goodluck Jonathan. Almeno trenta i capi di stato e di governo presenti alla cerimonia, tra cui il presidente sudafricano Jacob Zuma, il segretario di stato statunitense John Kerry, il presidente del Ghana John Dramani Mahama e il ministro degli esteri francese Laurent Fabius.

Palestina. Nella giornata in cui a Zurigo si svolge il congresso annuale della Federazione calcistica internazionale (Fifa), travolta dallo scandalo su tangenti e corruzione, l’associazione di calcio palestinese proporrà una votazione per chiedere la sospensione di Israele dall’organizzazione. Nonostante i tentativi di mediazione di alcuni funzionari della Fifa, la delegazione palestinese ha ribadito la volontà di procedere, a meno che Israele non decida di espellere dal suo campionato cinque squadre che hanno sede in altrettanti insediamenti illegali.

Arabia Saudita. Un’autobomba è esplosa davanti a una moschea sciita a Dammam, nell’est dell’Arabia Saudita, durante la preghiera del venerdì. Ci sono quattro vittime secondo la televisione di stato. È il secondo attentato di questo tipo in una settimana: il 22 maggio ventuno persone sono rimaste uccise in un attentato contro una moschea sciita a Kodeih, nella provincia di Qatif.

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