28 gennaio 2015 19:43

Un nuova tecnica potrebbe rendere i batteri geneticamente modificati più
sicuri e facili da usare.

Attualmente i batteri transgenici sono usati per produrre farmaci, molecole o carburanti. Tuttavia quando si fanno crescere e si usano questi batteri c’è sempre il rischio che vengano contaminati da altri microrganismi, con cui può avvenire uno scambio di materiale genetico, e che possono diffondersi nell’ambiente. Per evitarlo, sono previsti sistemi complessi di isolamento fisico di queste colture batteriche. Ora due équipe di ricercatori hanno ideato un nuovo metodo per evitare la diffusione involontaria dei batteri transgenici: una barriera biologica.

In una prima ricerca Farren Isaacs e i suoi colleghi dell’università di Yale hanno modificato una cellula batterica, manipolando il codice genetico e il sistema che traduce tale codice nelle sequenze di aminoacidi che costituiscono le proteine. In questo modo i ricercatori sono riusciti a inserire in una proteina essenziale per il batterio un aminoacido sintetico, che esiste solo in laboratorio. Se l’aminoacido sintetico non è disponibile, come avviene in natura, il batterio non può vivere e diffondersi.

Nell’altro studio George Church e i suoi colleghi, di diversi centri degli Stati Uniti, usano lo stesso sistema ricodificato per far sì che alcuni enzimi essenziali del batterio possano funzionare solo in presenza degli aminoacidi sintetici, in modo che ancora una volta la cellula non possa diffondersi nell’ambiente naturale.

Questi sistemi di bioconfinamento sembrano migliori delle opzioni di isolamento fisico usate finora. Gli studi suggeriscono un nuovo approccio agli ogm, che li potrebbe rendere più resistenti alle mutazioni, allo scambio di geni con altri organismi e più facilmente isolabili. Tuttavia, secondo l’editoriale di Nature, le applicazioni in agricoltura sono ancora lontane.

Entrambi gli studi sono stati pubblicati sul settimanale britannico Nature. Il 13 gennaio il parlamento europeo ha approvato una modifica alla direttiva comunitaria sugli ogm che concede a ogni singolo paese dell’unione il diritto di vietare le coltivazioni geneticamente modificate sul suo territorio. Gli stati dovrebbero garantire sistemi di controllo per assicurare che queste colture non contaminino altri prodotti o attraversino involontariamente i confini nazionali. Nature

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