31 gennaio 2015 15:00
Sergio Mattarella a Roma nel 2002. (Paolo Tre, A3/Contrasto)

L’aula di Montecitorio è scoppiata in due applausi improvvisi mentre si avvicinava la soglia dei 505 voti necessari a Sergio Mattarella per raggiungere il quorum della maggioranza assoluta. Quando poi la soglia è stata raggiunta, l’aula è esplosa in un lungo applauso durato circa quattro minuti, commosso e liberatorio. Sergio Mattarella ha ricevuto 665 voti, solo otto voti in meno della maggioranza dei due terzi necessaria a essere eletto nei primi tre scrutini (673 voti).

Ricevendo la comunicazione dell’elezione da Laura Boldrini e da Valeria Fedeli, Mattarella ha salutato con una frase sintetica ed emozionata: “Il mio pensiero va alle preoccupazioni e alle speranze di tutti i miei concittadini”.

Che presidente sarà l’ex democristiano Mattarella, siciliano schivo e di poche parole?

Il giornalista politico Ettore Maria Colombo spiega che Mattarella “sarà un presidente molto riservato, non è un uomo che ama parlare, ma ama scrivere”.

Dal punto di vista istituzionale “non sarà un presidente notaio, non sarà un presidente acquiescente nei confronti del premier, sarà un presidente molto rigoroso. Molto scrupoloso nel rispettare la costituzione e anche le prerogative del parlamento perché è un convinto parlamentarista. Darà del filo da torcere a Renzi su ogni legge, perché non è uno che farà passare leggi che non gli piacciono”.

Per il giornalista Gianni Riotta: “Mattarella avrà il ruolo di garante della costituzione, infatti è il presidente che conosce meglio la macchina dello stato. Tuttavia Pertini, Ciampi, Napolitano ci hanno insegnato che spesso le cose cambiano quando si entra in quel palazzo”.

Per il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, “Mattarella porterà la parte migliore della Sicilia al Quirinale, la Sicilia che non si è piegata al rapporto tra criminalità organizzata e politica, quella Sicilia che crede nell’unità nazionale e nella costituzione”.

Per un altro siciliano, il giornalista Claudio Fava: “Mattarella è persona con la schiena dritta, un’ottima persona che non è frutto di logiche compromissorie”.

Anche per il senatore del Nuovo centrodestra Renato Schifani Mattarella sarà un ottimo presidente: “È un profilo il suo che offre garanzia per il suo ruolo istituzionale, il fatto che oggi ricopre il ruolo di giudice costituzionale mi fa pensare che le riforme gli stiano a cuore”.

Annalisa Camilli, Internazionale

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it