27 febbraio 2015 16:57

È stato presentato ieri al ministero del lavoro il Rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale relativo all’anno 2014. I dati contenuti nel rapporto si riferiscono ai risultati della vigilanza svolta nel corso dell’anno dal personale ispettivo delle direzioni regionali e territoriali del ministero, dall’Inps e dall’Inail. I numeri non si disco­stano molto dagli ultimi anni e fotografano un paese dove il lavoro nero e le irre­go­la­rità sono molto diffusi.

Nel 2014 sono state ispe­zio­nate 221.476 aziende: tra queste 142.132 sono risul­tate irre­go­lari, pari al 64,1 per cento, con un picco nei can­tieri edili. I lavo­ra­tori in nero sono il 42,61 per cento di quelli irre­go­lari, con un incremento di quasi sette punti percentuali rispetto al 2013. È ancora presente il lavoro minorile, con 172 casi riscontrati.

L’analisi dei dati mostra che le aziende ispezionate prestano un’attenzione insufficiente agli obblighi del datore di lavoro sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori e la formazione e informazione del personale. È ancora carente, inoltre, la realizzazione di una completa e articolata valutazione dei rischi aziendali (che riguarda circa il 7 per cento delle violazioni riscontrate). Ministero del lavoro, Il manifesto

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