03 marzo 2015 18:39

Dopo il voto favorevole in senato, anche la camera ha approvato con 284 voti a favore e 126 contrari (M5s, Lega nord e Sel) il decreto sull’Ilva di Taranto, che diventa legge.

Ecco cosa prevede.

Gestione. Le misure per l’amministrazione straordinaria delle imprese possono essere applicate anche alle aziende che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale (tra cui l’Ilva).

Piccole e medie imprese. Alle piccole e medie imprese fornitrici dell’Ilva sono destinati 35 milioni di euro del fondo di garanzia per l’accesso al credito.

Finanziamenti e ambiente. All’Ilva viene concesso di ricevere finanziamenti fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello stato, da destinare ad ambiente, ricerca, sviluppo, innovazione, formazione e occupazione. Anche gli 1,2 miliardi sequestrati nel 2013 ai Riva, la famiglia ex azionista dello stabilimento, per presunti reati fiscali e valutari, serviranno al risanamento ambientale dello stabilimento e non più all’aumento di capitale.

Rifiuti. Sono garantiti fino a 10 milioni di euro per la messa in sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi in deposito nell’area ex Cemerad ricadente nel comune di Statte, in provincia di Taranto.

Tumori. Vengono stanziati cinque milioni di euro in due anni alla regione Puglia per la lotta ai tumori attraverso “interventi per il potenziamento della prevenzione e della cura nel settore della oncoematologia pediatrica nella provincia di Taranto”.

Taranto. Viene sbloccato il contratto istituzionale di sviluppo Cis Taranto per gli interventi sulla situazione di criticità riguardante la città e l’area, sono garantiti l’estensione dei poteri del commissario straordinario del porto di Taranto, il sostegno agli interventi per la riqualificazione e la valorizzazione della città vecchia di Taranto e dell’Arsenale militare marittimo della città.

Il Sole 24 Ore, Camera.it

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