03 marzo 2015 09:05

Russia. Alcune centinaia di persone si sono riunite questa mattina a Mosca, davanti al centro Sacharov, dove è cominciato il funerale dell’oppositore Boris Nemtsov, ucciso il 27 febbraio vicino al Cremlino con quattro colpi di pistola. Il corpo di Nemtsov sarà esposto al centro Sacharov, museo dedicato ai diritti umani per un ultimo omaggio, prima della sepoltura nel cimitero moscovita di Troekurovskoe, dove si trova anche la tomba della giornalista Anna Politkovskaja.

Stati Uniti. Il presidente Barack Obama ha anticipato le critiche sulle trattative con l’Iran che gli verranno rivolte dal premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso del suo discorso al congresso degli Stati Uniti, previsto per oggi. Obama ha difeso le trattative del gruppo dei 5+1 con l’Iran. “Nulla di personale con Netanyhau”. Ma finora sull’Iran si è sbagliato, ha detto il presidente. Il presidente ha fatto trapelare che l’accordo con l’Iran dovrebbe garantire che il paese per dieci anni non sviluppi armi nucleari. “Non c’è alternativa alle trattative che stiamo conducendo per evitare che l’Iran si procuri armi nucleari”, ha aggiunto Obama.

Australia. Il paese manderà altri 300 soldati in Iraq per addestrare l’esercito iracheno impegnato a combattere contro il gruppo Stato islamico. Lo ha annunciato il primo ministro Tony Abbott, dopo una richiesta di aiuto da parte degli Stati Uniti. Nel 2014 l’Australia ha già mandato in Iraq 600 militari, tra cui 400 soldati dell’areonautica e 200 forze speciali.

Libia. Il parlamento libico riconosciuto dalla comunità internazionale ha approvato la ripresa dei negoziati con le milizie di Alba libica, sotto l’egida delle Nazioni Unite, a una settimana dalla loro sospensione. La riapertura dei negoziati è stata votata dopo una riunione tra i deputati e il capo della missione delle Nazioni Unite in Libia Bernardino Leon.

Pakistan. A Peshawar, nel nordovest del paese, le autorità hanno arrestato 471 persone, accusate di non aver permesso di vaccinare i loro figli contro la poliomielite. L’accusa contro di loro è di “minacciare la sicurezza pubblica”. Il governo locale ha detto che saranno liberati solo quando daranno il permesso di procedere con la vaccinazione. I taliban sono contrari ai vaccini e hanno attaccato gli operatori sanitari nel paese.

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