La Corte di giustizia europea si è pronunciata sull’iniziativa della Francia e del Lussemburgo che dal 2012 applicano un’aliquota iva ridotta alla vendita di libri elettronici, equiparandoli ai libri cartacei.
La Commissione europea aveva denunciato i due paesi come inadempienti perché violano gli obblighi della direttiva europea sull’iva che impedisce tasse inferiori al 5 per cento sui “servizi forniti per via elettronica”. La corte ha accolto il ricorso della Commissione che perché gli ebook sono servizi e non beni materiali, come invece possono essere considerati gli ebook reader.
Nel comunicato stampa la decisione della Corte viene spiegata così:
L’aliquota iva ridotta è applicabile all’operazione consistente nel fornire un libro che si trovi su un supporto fisico. Se è vero che il libro elettronico necessita, per poter essere letto, di un supporto fisico (quale un computer), un simile supporto non è tuttavia fornito con il libro elettronico (…).
Anche l’Italia è a rischio richiamo, perché dal 1 gennaio 2015 il governo ha deciso di applicare un’aliquota iva ridotta del 4 per cento sui libri digitali.
Gli editori italiani hanno pubblicato una lettera in risposta alla decisione della corte:
Noi, rappresentanti del mondo del libro, siamo fermamente convinti che il valore di un libro non dipenda dal suo formato o dal modo in cui i lettori vi accedano. Per questo sollecitiamo la Ue ad agire rapidamente per modificare la legislazione in materia, per consentirne l’adeguamento al progresso tecnologico e per rimuovere un serio ostacolo allo sviluppo del mercato ebook.
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