29 maggio 2015 17:37

Alla fine dell’incontro tra i paesi dell’Asia e del Pacifico a Bangkok, la Birmania ha accettato un piano per affrontare le cause alla radice della crisi dei migranti rohingya nella regione. La dichiarazione approvata in chiusura del summit comprende un paragrafo in cui si sottolinea la necessità di affrontare i fattori scatenanti nelle zone di origine dei migranti, di “promuovere il rispetto totale dei diritti umani” e di investire nello sviluppo economico.

Nel corso del summit la Birmania ha fatto sapere che la sua marina ha individuato un’imbarcazione con a bordo settecento migranti, che sta trasportando verso un’isola al largo della sua costa meridionale per determinare la loro identità.

I paesi della regione hanno inoltre deciso di intensificare gli sforzi per la ricerca e il soccorso delle imbarcazioni cariche di migranti in difficoltà nel mare delle Andamane. Sarà istituita una task force contro i trafficanti di esseri umani.

La dichiarazione finale con le raccomandazioni per affrontare “le cause alla radice” della crisi è stata redatta in modo da evitare di irritare la Birmania, che durante il summit ha tenuto a precisare di non essere l’unica fonte del problema. Ma William Lacy Swing, direttore generale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) si è detto ottimista: “Il fatto che il summit si sia svolto con questa ampia partecipazione è di per sé un buon risultato”, ha precisato.

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