10 giugno 2015 16:03
A Roma, il 5 agosto 2010. (Tony Gentile, Reuters/Contrasto)

Dopo i nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale, l’opposizione ha ricominciato a chiedere le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e lo scioglimento per mafia del comune di Roma. L’ipotesi del commissariamento non è stata esclusa dallo stesso prefetto della capitale, Franco Gabrielli.

Lo scioglimento dei consigli comunali in seguito a infiltrazioni mafiose è regolato dall’articolo 143 del decreto legislativo 267/2000 (testo unico sugli enti locali). Ne abbiamo parlato con Vincenzo Antonelli, docente di diritto amministrativo all’università Luiss di Roma, per capire quali potrebbero essere gli scenari futuri.

Quali sono i tempi per l’eventuale commissariamento di Roma? Entro il 15 giugno la commissione nominata dall’allora prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, dovrà consegnare la relazione sull’eventuale inquinamento del comune da parte dell’organizzazione criminale guidata, secondo l’accusa, da Massimo Carminati. Poi l’attuale prefetto, Franco Gabrielli, avrà a disposizione 45 giorni in cui farà le sue valutazioni, consultando anche il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e il procuratore Giuseppe Pignatone, che coordina l’inchiesta Mondo di mezzo. Dal 30 luglio la questione passerà nelle mani del ministero dell’interno, che, se stabilirà che il comune è stato infiltrato dalla criminalità organizzata, entro tre mesi potrà proporre al consiglio dei ministri lo scioglimento del comune.

Chi farà il commissario? Il commissario non potrà essere Franco Gabrielli, perché non è mai il prefetto della provincia in cui ricade il comune a ricoprire questo incarico. Di solito si nominano prefetti, in servizio o in pensione, oppure dei magistrati con specifiche competenze amministrative.

Cosa cambia nella gestione della città in caso di commissariamento? Il commissario svolge tutte le funzioni degli organi politici, sostituendosi al consiglio comunale e al sindaco, ma si occupa solo della gestione ordinaria. Deve usare i dirigenti che ci sono, ma può disporne la sostituzione o la rotazione. Questo varrebbe, per esempio, anche per la gestione delle attività del comune durante il Giubileo.

Quanto può durare il commissariamento? Fino alle prossime elezioni comunali. Una situazione simile a quella di Reggio Calabria, un’altra città commissariata per le infiltrazioni della criminalità organizzata.

Quante possibilità ci sono che venga commissariato il comune di Roma? Secondo me il comune potrebbe non essere commissariato, visto che il prefetto può intervenire sui singoli assessorati e dipartimenti e non su tutta l’amministrazione comunale. Per procedere a uno scioglimento è necessario che l’attività dell’intero consiglio comunale o di un numero significativo di consiglieri sia stata compromessa o che rilevanti settori degli apparati comunali siano coinvolti. Ma non si può escludere che il comune possa essere sciolto per contiguità e non per infiltrazioni.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it