12 giugno 2015 19:25

La Commissione europea ha dato il via libera alla richiesta italiana di pagamenti separati dell’iva (il cosiddetto split payment) da parte della pubblica amministrazione. Il meccanismo avrà un’efficacia limitata nel tempo e non potrà superare i tre anni previsti dalle regole comunitarie sull’iva. La decisione finale spetta ora al Consiglio economia e finanza (Ecofin).

Lo split payment è stato introdotto nell’ordinamento fiscale italiano con la legge di stabilità del 2015 ed è operativo dal 1 gennaio di quest’anno, anche se era vincolato al via libera della Commissione europea. Si inserisce nella strategia della lotta all’evasione voluta del governo, insieme al meccanismo dell’inversione contabile che elimina la detrazione dell’iva sugli acquisti (il riverse change), che però è stato bocciato dalla Commissione il 22 maggio.

Secondo quanto conteggiato nella scorsa manovra, il meccanismo assicurerà al governo novecento milioni di euro. In base allo split payment, sarà possibile separare i pagamenti nelle transizioni con la pubblica amministrazione. Le amministrazioni pubbliche pagheranno quindi al fornitore la somma dovuta, ma verseranno l’iva direttamente all’erario statale.

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