15 giugno 2015 07:52
Il nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro festeggia la vittoria a Mestre, il 15 giugno. (Alvise Busetto, Lapresse)

Meno della metà degli elettori ha votato ieri ai ballottaggi delle comunali: solo il 47,1 per cento di chi ne aveva diritto è andato alle urne. Al primo turno l’affluenza era stata del 63,21 per cento. Il centrosinistra guidato dal Partito democratico ha perso a Venezia, Arezzo, Matera e Nuoro e ha vinto invece a Trani, Macerata, Mantova e Lecco. La destra coalizzata ha eletto il suo candidato a Fermo e Chieti. Un risultato deludente per il partito di Matteo Renzi a cui restano quattro capoluoghi dei sette che amministrava.

La sconfitta più clamorosa per la sinistra è quella di Venezia dove si votava dopo un anno di commissariamento dovuto all’inchiesta sul Mose che aveva portato all’arresto dell’ex primo cittadino Giorgio Orsoni. Dopo 22 anni di sindaci di sinistra, i veneziani hanno eletto l’imprenditore Luigi Brugnaro, alla guida di una coalizione di liste civiche con Forza Italia. Sarà sindaco con il 53,2 per cento dei voti, ottenuti anche grazie ai consensi della Lega che si sono concentrati su di lui al secondo turno. Perde Felice Casson, senatore del Pd, ex magistrato, che al primo turno aveva ottenuto il 38 per cento dei consensi, dieci punti in più del rivale forzista. Stesso ribaltamento anche ad Arezzo, dove la candidata del centrodestra, Alessandra Ghinelli ha superato il candidato del centrosinistra Matteo Bracciali.

In Sicilia si vota anche oggi dalle 7 alle 15. Per questo il dato sull’affluenza diffuso alle 23 di ieri sera dal ministero dell’interno non tiene conto della partecipazione dei siciliani. Proprio lì si sta tenendo un altro duello importante di questa tornata amministrativa, quello di Gela, città amministrata per anni dall’attuale governatore della regione, Rosario Crocetta: parte in testa il candidato del Movimento 5 stelle Domenico Messinese, inseguito da Angelo Fasulo del Pd.

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