17 giugno 2015 10:18
Il premier Rami Hamdallah e il presidente Abu Mazen durante la cerimonia di giuramento del governo di riconciliazione palestinese a Ramallah, il 2 giugno 2014. (Mohamad Torokman, Reuters/Contrasto)

Il presidente palestinese Abu Mazen ha minacciato di fare dimettere nelle prossime ore il governo guidato da Rami Hamdallah. Secondo la stampa israeliana e palestinese, Abu Mazen ne ha parlato in una riunione del Consiglio rivoluzionario di Al Fatah, la sera del 16 giugno. Le dimissioni sarebbero dovute all’impossibilità del governo di unità nazionale di operare nella Striscia di Gaza per gli ostacoli frapposti da Hamas. Abu Mazen dovrebbe incontrare subito Hamdallah al quale chiederà di formare un nuovo governo.

L’esecutivo si è insediato nel giugno scorso, proprio per mettere fine alle gravi divergenze tra Al Fatah, che amministra la Cisgiordania, e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza. Israele e Hamas hanno avviato contatti indiretti per una tregua sul lungo termine nella Striscia, con la collaborazione di mediatori arabi ed europei. E sarebbe proprio questo il motivo della decisione di Abu Mazen, convinto che un’eventuale intesa tra lo stato ebraico e Hamas – con il coinvolgimento del Qatar e della Turchia – lo isolerebbe a livello politico e rappresenterebbe un duro colpo per il governo di riconciliazione guidato da Hamdallah.

Le due parti governano separatamente da quando Hamas, che vinse le elezioni nel 2006, allontanò Fatah dalla Striscia di Gaza nel 2007. Anche se il partito di Abu Mazen e il movimento islamico hanno formalmente accettato il nuovo governo, restano profondi contrasti. Hamas ha già fatto sapere attraverso un portavoce che si opporrà a “qualsiasi cambiamento unilaterale nel governo” a cui è associato.

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