23 giugno 2015 21:37

La commissione europea ha chiesto “chiarimenti immediati”, dopo l’annuncio del governo di Budapest che avrebbe sospeso unilateralmente la normativa sulle richieste di asilo nell’Unione europea per “proteggere gli interessi ungheresi”. Una portavoce della Commissione europea ha detto che l’esecutivo ungherese guidato da Viktor Orban ha motivato la decisione con “ragioni tecniche”, quindi Bruxelles “ha chiesto all’Ungheria immediati chiarimenti sulla natura e sulla dimensione di queste difficoltà tecniche”.

La “zattera è piena”, aveva sintetizzato il portavoce del governo Zoltan Kovacs, giustificando la decisione con il fatto che l’Ungheria è vittima dall’inizio di quest’anno di un’affluenza insostenibile di migranti. La normativa sospesa per un periodo imprecisato da Budapest – il cosiddetto regolamento di Dublino – disciplina le richieste d’asilo in Europa e stabilisce che queste debbano essere esaminate nel paese d’arrivo.

La maggior parte dei migranti che arriva in Ungheria – 54mila dall’inizio dell’anno provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dall’Afghanistan ma anche dal Kosovo – passa dalla frontiera serba con l’intenzione di raggiungere la Germania o altri paesi del Nordeuropa, attraversando l’Austria e la Repubblica ceca. Nemmeno una settimana fa, il governo di destra guidato da Viktor Orban aveva annunciato la costruzione di un muro di 4 metri di altezza lungo i 175 chilometri di frontiera con la Serbia, suscitando la reazione critica di Belgrado e di Bruxelles.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it