30 giugno 2015 15:53

Il tribunale di Parigi ha chiesto l’apertura di un’inchiesta per terrorismo sull’attacco a una fabbrica di prodotti chimici a Saint-Quentin-Fallavier, nella regione di Isère, durante il quale è morto l’imprenditore Hervé Cornara.

Il procuratore di Parigi ha anche chiesto la detenzione provvisoria per il presunto assassino di Cornara, Yassin Salhi. Salhi era un dipendente della vittima e si trovava a Saint-Quentin-Fallavier per fare una consegna. Dopo l’omicidio, l’uomo si sarebbe fatto una foto con la testa mozzata di Cornara e poi avrebbe fatto irruzione dentro lo stabilimento a bordo del furgoncino, provocando una forte esplosione.

Secondo il magistrato, la dinamica dell’attacco “si ispira esattamente alle parole d’ordine dello Stato islamico”. La decapitazione, la foto con la testa e il tentativo di far esplodere la fabbrica ricordano la dinamica di “un martirio”, aggiungono gli inquirenti. Inoltre la sorella di Salhi, mentre era in custodia, avrebbe confessato che il fratello nel 2009 ha passato un anno in Siria con la sua famiglia.

Fin dai primi interrogatori però Yassin Salhi, 35 anni, ha negato di essere un jihadista e dichiarato di aver agito per motivi personali, in seguito a una lite con il suo datore di lavoro e ad alcuni problemi con la moglie.

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