26 luglio 2015 12:54
Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

La polizia israeliana è entrata questa mattina nella moschea di Al Aqsa, la più grande di Gerusalemme e uno dei luoghi più sacri dell’islam. Alcuni giovani attivisti palestinesi si erano rifugiati lì dentro, dopo aver partecipato a degli scontri con gli agenti israeliani al di fuori del tempio, sulla spianata in cui sorgono le moschee e anche il muro del pianto, sacro per gli ebrei.

Un portavoce della polizia ha affermato che i giovani hanno tentato di erigere delle barricate e hanno cominciato a tirare sassi e petardi, prima di rinchiudersi nella moschea. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e hanno arrestato tre persone.

Oggi gli ebrei celebrano il Tisha b’Av, cioè il giorno in cui ci si reca a pregare al muro del pianto per commemorare la distruzione del tempio di Gerusalemme. La scorsa notte decine di migliaia di fedeli hanno gremito la spianata e oggi le preghiere pubbliche proseguono.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it