24 settembre 2015 20:23

La Volkswagen ha fatto sapere che undici milioni di automobili nel mondo potrebbero essere coinvolte nella manipolazione sui livelli di emissioni dei motori diesel. Ancora non si sa quanti di questi veicoli si trovino in Europa. Anche oggi sono emerse nuove indiscrezioni sulla questione e in Italia le autorità cominciano a prendere provvedimenti.

  • Ad aprile 2015 la Volkswagen scrisse ai clienti californiani, proprietari di alcuni modelli diesel prodotti tra il 2010 e il 2014, per invitarli a effettuare un aggiornamento dei software dei veicoli presso le concessionarie. La motivazione addotta era che i passati aggiornamenti davano un errore sulle emissioni del motore, accendendo una spia luminosa, che avrebbe potuto creare dei problemi in sede di revisione.
  • Il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt ha fatto sapere che la Volkswagen ha manipolato le automobili con motore diesel anche in Europa. “Siamo stati informati che anche in Europa i veicoli con motori diesel 1.6 e 2.0 litri sono interessati dalle manipolazioni di cui si è parlato”, ha dichiarato Dobrindt a Fox News. Il ministro della Csu è lo stesso che a luglio, rispondendo a un’interrogazione parlamentare dei Verdi aveva di fatto ammesso che l’esecutivo tedesco era a conoscenza della pratica di manipolare i risultati dei test.
  • Il Guardian ha ottenuto dei documenti che proverebbero che Francia, Germania e Regno Unito hanno fatto lobby alla Commissione europea per evitare di perfezionare i test sulle emissioni di carbonio, mantenendo un sistema che permetteva di inquinare più di quanto realmente dichiarato. I tre paesi avrebbero spinto per mantenere delle falle nei test che permettevano di manipolare i valori, aumentando le emissioni reali del 14 per cento rispetto a quanto dichiarato.
  • In Italia la ministra della salute Beatrice Lorenzin ha chiesto all’Istituto superiore di sanità di realizzare uno studio sui filtri dei veicoli diesel e sugli effetti sul corpo umano delle particelle che questi lasciano passare. A luglio il procuratore Giuseppe Pignatone aveva scritto una lettera alla ministra e ai colleghi al ministero dei trasporti e al ministero dell’ambiente per dire che i filtri dei motori diesel riducono le dimensioni delle particelle inquinanti rendendole più assorbibili dall’organismo umano e meno riscontrabili dai controlli. La lettera fa riferimento in particolare ai filtri prodotti da Pirelli e Iveco.
  • A Torino il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo per verificare le condizioni dei veicoli della Volkswagen in Italia.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it