28 settembre 2015 17:49

La compagnia petrolifera anglo olandese Royal Dutch Shell ha detto che non ha trovato abbastanza petrolio e gas naturale al largo dell’Alaska per continuare le esplorazioni a 80 miglia dalle coste. L’azienda ha già speso sette miliardi di dollari per la prima fase del progetto per lo sfruttamento delle risorse naturali nell’Artico, ma il piano ha scatenato molte critiche da parte delle popolazioni locali e delle associazioni ambientaliste che hanno denunciato i rischi per l’ambiente e per le specie animali in uno degli ecosistemi più delicati al mondo. In un comunicato l’azienda ha spiegato che i prezzi bassi del petrolio e l’incertezza sulle decisioni degli enti regolatori hanno avuto un peso nella decisione:

La Shell ha messo fine a ulteriori trivellazioni in Alaska nel prossimo futuro. Questa decisione è stata presa per i costi molto alti del progetto e per l’imprevedibilità delle decisioni dell’autorità ambientale dell’Alaska.

La decisione di ritirarsi dal mare dei Ciukci costerà alla Shell 4,1 miliardi di dollari. Gli ambientalisti e i gli azionisti hanno fatto pressione sul consiglio di amministrazione affinché questo progetto fosse abbandonato per la sua rischiosità sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico. Secondo alcuni analisti, l’intero episodio è stato un errore costoso per l’azienda che ha danneggiato la sua immagine e i suoi conti. Secondo le stime di un’analista della Deutsche Bank intervistato dalla Reuters, alla fine la compagnia avrà speso 9 miliardi di dollari in tutto per l’impresa. Negli ultimi tre anni, Greenpeace e altre associazioni ambientaliste hanno condotto una campagna di comunicazione molto aggressiva contro le trivellazioni dell’Artico.

Con la diminuzione dei prezzi del petrolio, molte compagnie petrolifere hanno abbandonato o rivisto i loro progetti di trivellazioni off shore. È il caso di British Petroleum che ha fermato il progetto di esplorazione nel Golfo del Messico e il rinvio del progetto di Husky Energy al largo delle coste canadesi.

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