06 ottobre 2015 13:05

In un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, il giornalista Franco Venturini afferma che i quattro tornado italiani, che partecipano a una missione di ricognizione in sostegno della coalizione contro il gruppo Stato islamico in Iraq, parteciperanno attivamente ai bombardamenti contro le postazioni dei jihadisti. Il quotidiano italiano non cita fonti e afferma che il governo potrebbe non dover chiedere l’autorizzazione del parlamento per procedere con i bombardamenti. Sul Corriere è scritto:

I tornado italiani che partecipano alla coalizione occidentale contro l’Isis avranno nelle prossime ore l’incarico di svolgere missioni di bombardamento nelle zone dell’Iraq selezionate di comune accordo con il comando americano. La presenza dell’Italia nella coalizione compie così un salto di qualità che il Corriere aveva auspicato il 9 e poi ancora il 28 settembre scorsi, ritenendo che il nostro Paese dovesse assumersi responsabilità maggiori della semplice ricognizione in quella che è ormai una guerra in piena regola contro i tagliagole dell’Isis.

Ma il ministero della difesa ha precisato in un comunicato: “Nessuna decisione sulle operazioni aeree in Iraq. Il ministero della difesa precisa che sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal parlamento”.

Il presidente della commissione difesa del senato Nicola Latorre, intervistato dal Gr3,ha dichiarato: “Come è noto l’Italia è parte di una coalizione internazionale, è già impegnata con un’azione non attiva in termini di bombardamento, ci è stata fatta una richiesta in tal senso e naturalmente il governo dovrà valutare questi aspetti e soprattutto preventivamente informare il parlamento. Allo stato non c’è nessuna decisione di questo tipo”. Quindi sottolinea Latorre le regole di ingaggio “non sono cambiate”.

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