11 ottobre 2015 14:50

L’affluenza ai seggi elettorali per le elezioni presidenziali in Guinea è stata alta e le file hanno cominciato a formarsi già all’alba.

Sei milioni di elettori sono chiamati a scegliere fra sette candidati, tra i quali anche il presidente uscente Alpha Condé e il leader dell’opposizione Cellou Dalein Diallo che il 10 ottobre ha invitato i suoi sostenitori a mettere fine alle proteste e a partecipare al voto. In un primo momento Diallo aveva chiesto di rimandare il voto, denunciando irregolarità.

“Voglio chiedervi una cosa, e cioè di mettere fine alle proteste. Trovate la vostra scheda elettorale, fermare il disordine, risparmiate le energie perché vinceremo”, ha detto l’ex premier Diallo durante una riunione del suo partito, l’Unione delle forze democratiche della Guinea (Ufdg). “Votiamo, difendiamo i nostri voti, difendiamo la nostra vittoria se necessario, perché non ci lasceremo rubare la nostra vittoria”, ha aggiunto Diallo. Il favorito in realtà è il presidente uscente Alpha Condé e nei giorni precedenti al voto nella capitale Conakry i sostenitori dell’attuale presidente di etnia malinké, si sono scontrati con quelli del principale avversario Cellou Dalein Diallo, del gruppo etnico peul, provocando la morte di almeno due persone e decine di feriti.

Per le operazioni di voto sono stati mobilitati circa 19mila agenti delle forze dell’ordine: perché nelle due precedenti tornate elettorali, le presidenziali del 2010 e le legislative del 2013, ci sono state violenze etniche e accuse d’irregolarità. Sono arrivati nel paese per assistere alle elezioni gli osservatori dell’Unione africana e dell’Unione europea, per garantire che le elezioni siano regolari.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it