12 ottobre 2015 16:39

Il governo ugandese ha annunciato che a partire da oggi ed entro la fine della settimana ritirerà le sue truppe dal Sud Sudan, dove sono dispiegate dal dicembre del 2013. La missione militare di Kampala aveva lo scopo di sostenere le forze governative dopo l’inizio degli scontri con i sostenitori dell’ex vicepresidente Riek Machar. Il 26 agosto il presidente del Sud Sudan Salva Kiir ha firmato l’accordo di pace con i ribelli, ma le tensioni tra le due fazioni non si sono spente, con reciproche accuse di violazione del cessate il fuoco.

Diverse migliaia di soldati ugandesi sono stati impegnati soprattutto nella difesa della capitale sudsudanese, Juba. Il ritiro delle truppe entro la fine della settimana scorsa era tra i termini dell’accordo di pace del 26 agosto, ottenuto con la mediazione dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), l’organizzazione internazionale che comprende Gibuti, Etiopia, Kenya, Uganda, Somalia, Sudan e Sud Sudan. Anche i soldati sudsudanesi dovranno lasciare Juba per permettere il ritorno di Riek Machar e dei ribelli nella capitale, come previsto dall’accordo.

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Tra i termini dell’intesa per la pace ci sono anche la liberazione dei bambini soldato e dei prigionieri di guerra, la reintegrazione di Riek Machar nel ruolo di vicepresidente, un’indagine sulle violazioni dei diritti umani, e l’istituzione di un governo di unità nazionale, con un mandato di trenta mesi, entro novanta giorni dalla firma dell’accordo e successive elezioni.

Il Sud Sudan è diventato indipendente da Khartum il 9 luglio 2011. Da allora più di due milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie case a causa del conflitto che ha causato migliaia di morti.

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