21 ottobre 2015 18:10

A Brežice, in Slovenia, alcuni migranti hanno dato fuoco alle tende di un campo di accoglienza temporaneo per protestare contro le condizioni in cui si trovano. Secondo i migranti, che aspettano di essere trasferiti in Austria, la durata delle procedure di registrazione è eccessiva e nel campo mancano beni di prima necessità, come acqua, cibo e coperte.

Migliaia di migranti continuano a raggiungere i Balcani. La settimana scorsa l’Ungheria ha chiuso di nuovo la frontiera con la Croazia e quella con la Serbia per impedire ai migranti di passare per il suo territorio e per questa ragione il flusso di persone dirette verso i paesi dell’Europa occidentale e settentrionale è stato dirottato verso la Slovenia. Secondo le autorità locali da sabato mattina sono arrivati nel paese quasi ventimila migranti. La maggiore preoccupazione delle organizzazioni umanitarie che aiutano i migranti nei Balcani è che le condizioni dei campi peggiorino con l’abbassamento delle temperature.

Circa 3.500 migranti hanno passato la notte al freddo nei pressi del villaggio serbo di Berkasovo, vicino al confine con la Croazia, dopo che le forze dell’ordine croate hanno chiuso la frontiera. Oggi 140 persone, tra cui alcuni bambini, sono sbarcate in una base della Raf a Cipro, e circa seimila migranti sono arrivati ad Atene dalle isole greche di Lesbo e Chio sui traghetti forniti dal governo.

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha invitato i leader dei paesi che si trovano lungo la rotta dei Balcani a partecipare a un vertice straordinario il 25 ottobre.

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