25 novembre 2015 17:03

Da più di un anno il ministero dell’interno francese ha attivato un numero verde per ricevere le segnalazioni sul possibile avvicinamento di familiari, amici o vicini all’estremismo islamico. Normalmente ci sono otto persone a rispondere allo 0800 0056 96 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18: dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre il servizio Stop jihadismo, istituito il 29 aprile 2014, è stato esteso anche al fine settimana. In media ogni mese vengono registrate duecento segnalazioni, ma solo nei primi sette giorni dopo gli attentati di Parigi sono state 112. Negli orari in cui nessuno risponde si può compilare un questionario online, anche in forma anonima.

Secondo il ministero dell’interno la maggior parte delle telefonate è pertinente e segnala casi preoccupanti. In totale le chiamate ritenute significative da quando il servizio è stato attivato sono state 3.645.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Nel 40 per cento dei casi le segnalazioni riguardano donne, spesso molto giovani, e in un caso su cinque un minorenne. Più della metà delle persone segnalate sono convertiti che si sono avvicinati all’islam da poco tempo. E nel 10 per cento dei casi le telefonate arrivano troppo tardi, quando la persona oggetto di preoccupazione da parte dei suoi familiari è già partita per raggiungere i militanti jihadisti in Siria.

Sono soprattutto membri della famiglia a telefonare a Stop jihadismo, mentre insegnanti ed educatori preferiscono rivolgersi direttamente ai loro superiori o alla polizia. Il sito del ministero dell’interno fornisce alcune indicazioni per riconoscere i segnali di “radicalizzazione”:

  • la persona sembra diffidare dei suoi vecchi amici;
  • rifiuta alcuni membri della famiglia;
  • ha cambiato improvvisamente le sue abitudini alimentari;
  • ha lasciato la scuola o il suo percorso di istruzione;
  • ha smesso di ascoltare musica;
  • non guarda più la televisione e non va più al cinema perché reputa che mostrino immagini vietate;
  • ha smesso di praticare attività sportive che coinvolgono anche membri del sesso opposto;
  • ha cambiato il suo modo di vestirsi (soprattutto per le donne, con abiti più coprenti);
  • visita spesso siti o pagine di social network con contenuti estremisti.

Ogni segnalazione viene trasmessa alle forze dell’ordine: gli agenti specializzati nella prevenzione degli atti di estremismo islamico si mettono in contatto con le famiglie che hanno chiamato il numero verde. Dopo il 13 novembre il governo francese ha proposto di aprire diversi centri di “deradicalizzazione”, mentre in precedenza era prevista l’apertura di uno solo.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it