19 gennaio 2016 17:15

Circondato da modelle in abito bianco e paillettes, musica assordante e luci accecanti, l’uomo più ricco della Cina ha assaporato il suo ultimo trionfo: l’annuncio di un accordo da 3,5 miliardi di dollari per rilevare un importante studio cinematografico a Hollywood.

L’acquisizione della Legendary Pictures avvicina Wang Jianlin e il suo gruppo, la Dalian Wanda, all’obiettivo finale: un impero cinematografico riconosciuto e noto in tutto il mondo, sul modello di Google, Apple o Microsoft.

La Cina, guidata dal presidente Xi Jinping, ricorre sempre più spesso al cosiddetto potere della persuasione, o soft power, e Wang, ex ufficiale dell’esercito di liberazione del popolo, è in prima linea in questa battaglia con grattacieli, calcio e cinema.

La ricetta di Wang

“È probabile che in futuro ci sarà una cerimonia ancora più grande per annunciare l’acquisizione di un gruppo ancora più importante nel settore dell’intrattenimento”, ha detto Wang ai giornalisti.

Per arrivare dov’è adesso, Wang ha usato un misto di buonsenso politico e astuzia commerciale. Figlio di un veterano della rivoluzione maoista, ha cominciato a fare affari nella città nordorientale di Dalian, dove la sua azienda è cresciuta al punto da diventare la principale del paese nel settore immobiliare, in particolare quello commerciale: oggi controlla 125 centri commerciali e 81 alberghi. Quotata a Hong Kong, l’anno scorso ha registrato una crescita nei profitti del 19 per cento, raggiungendo un bilancio di 44 miliardi di dollari.

Conquistare i cuori e le menti servendosi della distribuzione e della produzione cinematografica: questi sono i princìpi guida della Wanda

“Restare vicino al governo e lontano dalla politica”, ha detto Wang, 61 anni, in un’intervista del 2014 spiegando le sue regole. Trattare con le autorità, cioè il Partito comunista, “e meno con i singoli individui”, ha continuato.

Negli ultimi due anni, Pechino ha stanziato decine di miliardi di dollari per migliorare la sua immagine all’estero, finanziando una serie di iniziative internazionali nel settore immobiliare, commerciale e degli investimenti. Tra le più importanti, l’impegno del valore di 50 miliardi di dollari per finanziare la Banca asiatica di investimento per le infrastrutture, appena creata.

Conquistare i cuori e le menti servendosi della distribuzione e della produzione cinematografica: questi sono i princìpi guida della Wanda, proprietaria di 6.600 schermi in tre continenti, tra cui più di 2.200 nella sola Cina. Nel 2012 Wang ha speso 2,6 miliardi di dollari per comprare la Amc entertainment negli Stati Uniti, e l’anno scorso ha comprato il gruppo di distribuzione cinematografica australiano Hoyts.

L’acquisizione della Legendary picture è “di sicuro simbolica”, come ha dichiarato Chen Shaofeng, vicerettore dell’Istituto per l’industria culturale dell’università di Pechino.

Secondo Schuyler Moore, un avvocato specializzato nel settore dell’intrattenimento di Hollywood che ha rappresentato China Film e altre aziende cinesi che hanno finanziato contenuti a Hollywood, l’acquisizione di Legendary potrebbe rappresentare il “precedente” di un accordo più grande.

“Questo sarà un anno importante”, ha affermato Moore.

Il fiuto per gli affari

Oltre al cinema, anche lo sport svolge un ruolo importante per la Cina: il presidente Xi Jinping, tifoso di calcio, si sta spendendo perché il paese possa ospitare la fase finale dei Mondiali.

Sempre in sintonia con Pechino, nel gennaio del 2015 la Wanda ha acquisito il 20 per cento dell’Atletico Madrid, la squadra che in quel momento dominava il calcio spagnolo, una mossa che nelle intenzioni di Wang avrebbe dovuto “rafforzare la qualità del calcio cinese”.

Un mese dopo il gruppo ha firmato un accordo da 1,2 miliardi di dollari per ottenere una quota di controllo nell’azienda svizzera di marketing per lo sport Infront sports & media, che si occupa della distribuzione dei diritti per la trasmissione di eventi come i Mondiali di calcio e le Olimpiadi invernali.

Wang cominciò comprando quote di un’azienda immobiliare statale, con l’obiettivo di sviluppare l’edilizia nelle baraccopoli

Il tempismo è sempre stato fondamentale per Wang, il maggiore di cinque fratelli, cresciuto nella provincia sudoccidentale del Sichuan.

A 15 anni Wang aveva seguito il padre nella carriera militare, per abbandonarla nel 1988, quando prese in prestito un milione di yuan (circa 150mila dollari) per avviare un’agenzia immobiliare nella provinciale Dalian, agli albori del mercato immobiliare cinese.

Cominciò comprando quote di una delle tre aziende immobiliari statali di Dalian, con l’obiettivo di sviluppare l’edilizia nelle baraccopoli, un lavoro che nessun altro voleva fare. Il governo locale, guidato dall’ex sindaco Bo Xilai, oggi caduto in disgrazia, appoggiò la Dalian Wanda.

Nel 1994 ha assunto il controllo della squadra di calcio del Dalian, in un periodo in cui Bo usava lo sport come importante biglietto da visita per la città. Wang ha cambiato il nome della squadra in Dalian Wanda, che ha vinto quattro campionati nazionali nei sei anni successivi.

Di tanto in tanto però politica e affari si sono sovrapposti, ma Wang comunque ribadisce: “La Wanda non ha affiliazioni politiche”, ha dichiarato agli studenti di Harvard lo scorso ottobre.

Il fiuto per gli affari di Wang si è ulteriormente confermato più di due anni fa nella città portuale di Qingdao, in occasione del lancio di uno studio cinematografico e di un impianto turistico del valore di 8,1 miliardi di dollari.

Mentre Wang festeggiava accanto a ospiti come Leonardo DiCaprio, Nicole Kidman e John Travolta, 350 chilometri più a ovest, in un tribunale di Jinan, l’ex padrone di Dalian, Bo, finiva condannato per corruzione e abuso di potere.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

Questo articolo è stato pubblicato dall’agenzia Reuters.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it