30 maggio 2016 19:52

Alla cassa non erano pronti i biglietti, la piccola sala di circa cinquanta posti era semivuota e lo spettacolo è cominciato con mezz’ora di ritardo. A quanto pare è così che si presenta uno spettacolo off-off-off Broadway in un teatro minuscolo (in realtà un seminterrato riadattato) nel Greenwich village di Manhattan. Niente a che vedere con la folla, l’eleganza e la puntualità dei più importanti spettacoli di Broadway.

Gli spettatori, in maggioranza donne nere, non sembravano preoccuparsene. Chiacchieravano amabilmente e si facevano grandi risate. Alcune si mettevano in posa davanti al poster dello spettacolo, intitolato Black panther women, e alzavano i pugni in un saluto di lotta.

Applauso di incoraggiamento

Lo spettacolo, scritto e diretto da Jacqueline Wade, racconta la storia delle donne del movimento delle Pantere nere, soffermandosi sui loro percorsi biografici, emotivi e intellettuali nella lotta contro la repressione dei bianchi. Ho scoperto che nel movimento c’erano più donne che uomini, ma non se ne parla quanto si dovrebbe.

I contenuti interessanti, la bella performance di canti e balli del cast tutto femminile e l’entusiasmo del pubblico hanno compensato la mediocrità dello spettacolo. Gli spettatori erano particolarmente interessati alla parte in cui si descrive come i leader delle Pantere, soprattutto negli ultimi anni della lotta, abbiano molestato le donne. Quando uno degli interpreti ha ordinato di frustare una donna del movimento accusata di insubordinazione, il pubblico ha reagito con disgusto. Un altro leader, secondo la sceneggiatura, picchiava regolarmente le sue ragazze, e la platea non ha risparmiato le proteste. E quando una donna delle Pantere nere è riuscita eroicamente a scappare di prigione, è stata accolta da un gioioso applauso di incoraggiamento.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

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