31 maggio 2016 17:56

Nel 1863 Londra è stata la prima città al mondo a costruire un sistema ferroviario sotterraneo. La linea, che collegava Paddington a Farringdon, si serviva di treni a vapore alimentati a carbone. Il tragitto quotidiano da casa al lavoro era perciò piuttosto sporco e spiacevole per i pendolari.

Non è cambiato niente, potrebbe dire un londinese di oggi. La rete della metropolitana di oggi copre 402 chilometri e conta 270 stazioni. Il numero di passeggeri è però aumentato esponenzialmente. Nell’anno 2015-2016, i londinesi hanno effettuato 1,34 miliardi di viaggi in metropolitana. Una cifra di due volte e mezzo superiore rispetto al 1982, il punto più basso del dopoguerra. I treni spesso sono affollati e i ritardi sono frequenti.

Le cose sono migliorate di recente. La maggior parte della rete di undici linee che corre sotto le strade del centro di Londra è stata costruita negli anni cinquanta, dopo quel viaggio inaugurale del 1863 (con le eccezioni della Victoria Line, inaugurata nel 1968 e della Jubilee Line, inaugurata nel 1979; da allora altre linee sono state estese fino alle aree più periferiche). Perciò l’azienda Transport for London (Tfl), che gestisce la metropolitana, si è data un gran da fare per ristrutturare le infrastrutture scricchiolanti, aggiornando le indicazioni (alcune delle quali risalivano al 1920), i binari, i treni e le stazioni.

Sarà una manna sia per i frequentatori di locali notturni che per chi lavora di notte

C’è ancora un miglioramento che in tanti vorrebbero. Il 23 maggio Sadiq Khan, il nuovo sindaco di Londra, ha annunciato che il tanto atteso servizio notturno della metropolitana sarà attivo a partire dal mese di agosto, inizialmente solo su due linee il venerdì e il sabato (con la possibilità di estenderlo ad altre cinque linee). La capitale britannica andrebbe così a raggiungere le altre città in cui il servizio funziona ventiquattro ore su ventiquattro, tra cui New York, Berlino e Sydney.

Sarà una manna sia per i frequentatori di locali notturni che per chi lavora di notte. Secondo una ricerca commissionata dalla Tfl, sono più o meno 22.580 i lavoratori impegnati in turni notturni a Londra di venerdì e sabato. Molti svolgono lavori sottopagati nei settori della ristorazione, delle pulizie e della sicurezza. Con l’aumento del costo della vita nel centro della capitale, molti sono costretti a vivere in periferia. Tornare a casa significa per loro fare affidamento sugli autobus notturni, il cui utilizzo è aumentato del 170 per cento rispetto al 2000. Secondo la Tfl la metropolitana notturna consentirà a molti di risparmiare fino a un’ora di viaggio. Secondo le previsioni, saranno circa 180mila i viaggi in metropolitana effettuati tra mezzanotte e mezzo e le sei del mattino, metà dei quali da parte di nuovi utenti. Gli altri saranno quelli che abitualmente usano gli autobus notturni, i taxi o i minicab.

L’adeguamento delle infrastrutture sarà tuttavia solo una parte della nuova sfida. I sindacati che rappresentano molti lavoratori della metropolitana si sono mostrati pronti a scioperare ogni volta che hanno ritenuto minacciate le condizioni contrattuali dei loro iscritti (un conducente di metropolitana che ha appena preso servizio guadagna di solito 50mila sterline all’anno per una settimana di 36 ore e ha 43 giorni all’anno di ferie). Inizialmente si era previsto di inaugurare la metropolitana notturna a settembre dello scorso anno, ma il progetto è saltato per le proteste degli autisti che chiedevano un salario più alto e sollevavano anche questioni di sicurezza.

In seguito alcuni autisti hanno accettato un accordo con la promessa di ricevere dei bonus, e la Tfl sta formando duecento autisti part time per garantire la copertura del servizio. I sindacati però sono nuovamente pronti a battersi. Il giorno dopo l’annuncio del sindaco, il National union of rail, maritime and transport workers ha fatto sapere che i manutentori avevano votato a favore di ulteriori azioni contro il lancio del servizio notturno della metropolitana. Altri rinvii del servizio appaiono inevitabili.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

Questo articolo di B.R. è apparso nel blog Gulliver del settimanale britannico The Economist.

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