03 giugno 2016 10:15

L’esecutivo europeo continua lo scontro con il governo polacco. Anzi, sarebbe intenzionato ad agire senza esclusione di colpi. Il 1 giugno, infatti, Bruxelles ha compiuto un nuovo passo (l’invio di un “parere sullo stato di diritto”) nell’inedita procedura avviata contro il governo di Beata Szydło per spingerlo a tornare sul suo controverso aggiornamento dell’ordinamento costituzionale del paese.

La Commissione è particolarmente preoccupata dalla riforma della corte costituzionale polacca intrapresa dai conservatori del partito Diritto e giustizia (Pis) che rappresenterebbe “una minaccia sistemica allo stato di diritto” limitando il controllo di certe leggi sensibili tra cui quella sui mezzi d’informazione.

È la prima volta che l’Unione europea accusa apertamente uno dei suoi stati membri di minare le fondamenta della democrazia, osserva il Financial Times. Il contenzioso dura da cinque mesi senza che si sia trovata una soluzione positiva.

Il futuro dell’Europa in gioco

Alla Polonia, che è entrata a far parte dell’Ue nel maggio del 2004, restano due settimane per presentare le sue osservazioni alla Commissione, che a sua volta potrà “formulare una raccomandazione” se la risposta polacca non la convincerà.
Il contenzioso potrebbe causare sanzioni, tra cui la sospensione del diritto di voto della Polonia nel Consiglio europeo, dove si prendono tutte le grandi decisioni politiche.

Di fatto quest’ipotesi è poco probabile, soprattutto perché il primo ministro conservatore ungherese, Viktor Orbán – anche lui nel mirino dei partner europei per la propensione a concentrare nelle sue mani tutte le leve del potere nel paese – ha promesso di porre il veto a eventuali sanzioni contro Varsavia.

Secondo Vox ciò che sta accadendo sulle sponde della Vistola va ben oltre i confini della Polonia. In prospettiva è in gioco anche il futuro del vecchio continente, posto oggi di fronte a sfide gravi quali la crisi dei migranti, un’economia spenta o la minaccia di disintegrazione se il Regno Unito scegliesse la Brexit, cioè l’uscita dall’Ue.

(Traduzione di Marina Astrologo)

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