14 giugno 2016 12:00

Il 19 giugno a Napoli si tornerà alle urne per decidere al ballottaggio chi sarà il prossimo sindaco della città, tra il sindaco uscente Luigi de Magistris, candidato con una coalizione di liste civiche indipendenti, e Gianni Lettieri, candidato del centrodestra. Dagli asili al diritto alla salute fino al reddito di sostegno sociale: ecco le priorità dei due candidati che al primo turno hanno preso rispettivamente il 42,8 per cento e il 24 per cento.

Il programma di Luigi de Magistris

Il sindaco uscente sembra vicino al terzo settore, dato che sono diversi gli esponenti del sociale nelle sue liste: da rappresentanti del mondo transessuale a quello dei migranti, dell’associazionismo e della cooperazione sociale. Nel suo programma le questioni sociali sono trasversali e in continuità con quanto è stato fatto nello scorso mandato, come l’apertura di nuovi asili e l’attenzione ai beni comuni, soprattutto all’acqua pubblica.

De Magistris ricorda che ha voluto promuovere progetti per un corretto stile di vita, l’educazione alimentare attraverso la refezione scolastica a chilometro zero e prodotti salutari per i bambini e di aver conciliato le politiche per lo sport con quelle per i migranti e per la lotta alla povertà. Di aver promosso il bike-sharing e la podistica e di voler continuare “a investire sulle strutture sportive comunali pubbliche per favorire l’accesso a tutte e tutti al costituzionale diritto alla salute”.

I lavori pubblici, gli investimenti nei quartieri difficili, la scuola nelle periferie fanno parte degli altri punti del suo programma come pure l’impegno per la vivibilità: “rendere la città, ogni piazza, ogni strada, ogni edificio pubblico a misura di bambini, di anziani e diversamente abili”. Al centro anche le pari opportunità, insieme a politiche a favore delle donne disoccupate e dei giovani.

Il programma di Gianni Lettieri

Il candidato di centrodestra, nel suo programma promette misure economiche contro la povertà: lo chiama “reddito di sostegno sociale” ed è rivolto ai capifamiglia di oltre cinquant’anni d’età “che hanno perso il lavoro e terminato l’eventuale periodo di mobilità”. La misura prevedrebbe l’erogazione di seicento euro netti al mese per 18 mesi, prorogabile per altri 18, con la possibilità di presentare progetti per il microcredito in questo arco di tempo.

Di marchio sociale è anche la promessa di un piano casa per la costruzione di nuovi alloggi riservati agli anziani senza reddito e alle giovani coppie; come pure quella di creare 48mila posti di lavoro in 36 mesi, “attraverso investimenti massicci sul territorio di tutti i fondi europei disponibili”, destinandoli alla riqualificazione delle periferie.

Lotta all’inquinamento e al traffico; rinnovo del parco dei mezzi pubblici; soccorso alle imprese in difficoltà; finanziamenti per artigiani e startup giovanili sono altri punti del programma dell’imprenditore napoletano.

Questo articolo è stato pubblicato da Redattore sociale.

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