25 luglio 2016 09:14

Lunedì 25 luglio
Comincia la convention del Partito democratico a Filadelfia, negli Stati Uniti (durerà fino al 28). Hillary Clinton ha già la candidatura in tasca. IHa ricevuto anche l’endorsement di Bernie Sanders, suo oppositore durante le primarie, e dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg. La competizione di novembre non sarà tra due ragazzini: Clinton e Trump sono infatti i due candidati più vecchi di sempre, fa notare il Washington Post.

Martedì 26 luglio
Il consiglio elettorale nazionale venezuelano si esprime sul referendum sulla destituzione di Nicolas Maduro. Il consiglio dirà se la consultazione popolare potrà svolgersi oppure no. Sono già state raccolte quattro milioni di firme per costringere il presidente venezuelano a dimettersi. Nel frattempo Maduro ha accettato di aprire un dialogo con l’opposizione. A fare da mediatore sarà il Vaticano.

A Mosca si incontrano i ministri dell’economia di Russia e Turchia. L’obiettivo del vertice, in programma il 26 e il 27, è far ripartire le relazioni economiche tra i due paesi dopo il fallimento del golpe del 15 luglio, che ha portato il governo turco a dichiarare lo stato d’emergenza nel paese.

Giovedì 28 luglio
Pedro Pablo Kuczynski entra in carica come nuovo presidente del Perù. Alle elezioni di giugno l’ex banchiere di Wall street ha battuto Keiko Fujimori, la figlia dell’ex dittatore Alberto Fujimori, che era in testa al primo turno ma ha perso consensi per gli scandali che hanno coinvolto alcuni suoi collaboratori.

A Chicago comincia il festival Lollapalooza. La manifestazione è stata fondata nel 1991 da Perry Farrell, cantante della band rock Jane’s Addiction. Dopo essersi interrotto per alcuni anni, è ricominciato nel 2003. Quest’anno tra gli ospiti del festival ci saranno Radiohead, Red Hot Chili Peppers, Lcd Soundsystem e Lana Del Rey.

Domenica 31 luglio
Nella Repubblica Democratica del Congo nuove manifestazioni per chiedere le elezioni. I congolesi sono pronti a scendere di nuovo in piazza per chiedere nuove presidenziali, nel tentativo di compattare l’opposizione. Il presidente Joseph Kabila è al potere dal 2001 ma non ha escluso di candidarsi anche alle prossime consultazioni, nonostante sia vietato dalla costituzione.

In Brasile corteo nazionale a favore della destituzione della presidente Dilma Rousseff. A maggio il senato ha avviato la procedura per la destituzione di Rousseff, accusata di aver truccato il bilancio dello stato nel 2014. La presidente è stata sospesa per 180 giorni e alla guida del governo è andato il vicepresidente Michel Temer. Il tutto mentre si avvicinano le Olimpiadi e crescono le preoccupazioni per la sicurezza nel paese.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it