29 luglio 2016 11:14

Sono immagini che hanno suscitato una lunga serie di reazioni scandalizzate. In Australia le telecamere di sorveglianza del carcere minorile Don Dale a Darwin, nel Territorio del nord, hanno rivelato le umiliazioni ricorrenti subite dagli adolescenti da parte dei loro custodi.

Una delle registrazioni mostra in particolare un giovane detenuto, Dylan Voller a torso nudo, incappucciato e legato a una sedia per due ore. Di fronte alle polemiche provocate dalla diffusione di questo documento nel programma della rete televisiva pubblica Abc “Four Corners”, il responsabile del governo del Territorio del nord, Adam Giles, ha ammesso che “non è un bello spettacolo da guardare in televisione”.

In una lettera pubblica ripresa dalla Bbc, il ragazzo di 19 anni (17 al momento dei fatti), imprigionato per furto, furto aggravato e aggressione, ha voluto ringraziare “tutti gli australiani” per il sostegno che gli è stato dato. “Vorrei anche cogliere questa occasione per presentare le mie scuse alla comunità per quello che ho fatto. Sono impaziente di uscire e di redimermi”, ha aggiunto il ragazzo.

Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull, che si è detto “traumatizzato e atterrito”, ha annunciato la costituzione di una commissione reale – cioè di una grande inchiesta pubblica – alla quale saranno attribuiti importanti mezzi giudiziari.

Questo caso ha destato grande scalpore, e c’è chi ha chiesto lo scioglimento del governo locale e delle indagini negli altri stati australiani (il paese conta sei stati).

Cultura dell’occultamento

Il Territorio del nord, di cui circa il 30 per cento della popolazione è di origine aborigena (una percentuale molto più alta che in qualunque altra parte del paese), possiede uno dei più alti tassi di carcerazione del mondo: l’1 per cento dei circa 250mila abitanti è in prigione.

Sotto pressione, Adams Giles ha riconosciuto che esiste una “cultura dell’occultamento” e che non si tratta di qualcosa di recente. “Una comunità è giudicata dal modo in cui tratta i suoi figli”, ha affermato.

Senza dubbio il giudizio finale sarà severo, e quello del Sidney Morning Herald è senza appello. In un duro editoriale il quotidiano australiano denuncia senza mezzi termini una “mancanza vergognosa al nostro dovere di protezione dei minori”. E conclude: “Questi abusi non sono una novità. Il problema è che troppe poche persone se ne sono preoccupate per mettere fine a tutto ciò”.

(Traduzione di Andrea De Ritis)

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