21 agosto 2016 12:33

1. Aix, Arles e Avignone
Un monumentale ragno di bronzo si riflette sullo specchio d’acqua tremolante di un lago. Quando cala la sera, le tavole di legno del padiglione della musica di Frank Gehry si trasformano in guizzi e la torre d’acciaio di Hiroshi Sugimoto si assottiglia. Questo è il tramonto a Château La Coste, un vigneto circondato da boschi di querce e pini che si estende per ettari alle porte di Aix-en-Provence. D’estate La Coste propone un’eclettica commistione di architettura, scultura e performance. Questo è uno dei tanti luoghi tra Arles, Aix e Avignone che, sulla scia dei rispettivi festival, stanno creando un’interessante arena per l’arte contemporanea. Il modernismo è nato qui, tra i colori contrastanti di van Gogh e la montagna Sainte-Victoire di Cézanne. Al museo Granet di Aix c’è una mostra di Charles Camoin, l’unico pittore fauve amico di Cézanne. Dal Granet, immerso nel vigneto di La Coste, si arriva alle grotte in cui Andy Goldsworthy ha installato un enorme uccello di legno e alle celle affrescate da Liam Gillick. Tracey Emin, invece, ha allestito una piattaforma arrugginita su un albero per il suo Autoritratto. La House of air di Lee Ufan è un cottage in un bosco delle favole. All’interno ci sono dei quadri astratti grigi e bianchi, all’esterno un masso calcareo che proietta sul brecciolino un’ombra falsa e una vera. Anche le colline del Luberon, teatro del festival d’Avignone, hanno fatto spazio all’arte contemporanea. L’estate, per l’arte contemporanea, è ad Arles, Avignone e Aix. Financial Times

2. Stanley Kubrick
Daydreaming with Stanley Kubrick, Somerset house, Londra, fino al 24 agosto
Stanley Kubrick ha trasformato il cinema ad alto budget in una personale e imprevedibile forma d’arte. La mostra allestita alla Somerset house è un omaggio all’artista, più che al regista. Invece di risvegliare i soliti sospetti del mondo dell’arte contemporanea, che guarda con diffidenza alle invasioni di campo del cinema nei musei, i curatori hanno pensato di affiancare artisti provenienti dal mondo del design, della street art e della musica elettronica a una rosa di nomi come Anish Kapoor, Gavin Turk e Sarah Lucas e gli hanno chiesto di realizzare un’opera che si richiami a un film di Kubrick. Le opere meno convincenti sono quelle degli artisti più noti. Il tavolo di Turk ispirato a Shining non è un granché, e cosa ci racconta di Kubrick il grande fallo di Lucas? The Telegraph

3. Arte contro il terrore
Rendering the unthinkable, National September 11 Memorial, New York, dal 12 settembre
Per due anni il museo dell’11 settembre di ground zero ha accolto i visitatori con una collezione di oggetti che ricordava i momenti di terrore e gli atti eroici di quindici anni fa. Finalmente l’istituzione realizza una mostra di opere create in risposta agli attacchi dell’11 settembre. Eric Fischl ha realizzato una scultura in bronzo, Manju Shandler un’installazione di tremila piccoli dipinti che rappresentano le vittime, Ejay Weiss ha mischiato ceneri raccolte sul posto con l’acrilico nero per evocare il crollo delle torri. The New York Times

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