27 ottobre 2016 19:00

1. Sex in Wien
Wien museum, Vienna, fino al 22 gennaio
Attraverso uno spioncino s’intravede l’intimità di una coppia in una stanza rivestita di velluto rosso. La riproduzione fotografica di Pantaloni d’azione: panico genitale (1968), la performance della viennese Valie Export, la ritrae seduta a gambe larghe con i pantaloni slacciati che mostrano i genitali. Export era entrata in un cinema porno ribadendo che il corpo femminile non era confezionato da registi e produttori per il pubblico maschili. Lo sguardo da voyeur dei visitatori della mostra Sex in Wien indugia lungo il percorso: preservativi in budello di pecora, fumetti con espressioni dialettali per definire i genitali femminili, il leggendario negozio erotico al Naschmarkt con la freccia al neon che indica l’ingresso laterale discreto. La mostra, vietata ai minori di 18 anni, si sofferma su piacere, controllo e disubbidienza. Perché la vita sessuale viennese dovrebbe essere un caso a sé? Tutta colpa degli Asburgo. Carlo IV ebbe una lunga relazione con uno dei suoi favoriti, sua figlia Maria Teresa tentò invano di costituire una commissione per la moralità in città, mentre suo figlio Giuseppe II era sposato con una lesbica e l’arciduca Luigi Salvatore si faceva mandare disegni porno dal suo amante. Dopo gli Asburgo il testimone passò a Sacher-Masoch, Freud e Krafft-Ebing e Vienna diventò la culla della terapia sessuale. Con la modernità e lo sviluppo di Vienna come metropoli il rapporto con il sesso e la pornografia è cambiato radicalmente. Die Welt

2. EVA & ADELE
You are my biggest inspiration, Musée d’art moderne de la Ville, Parigi, fino al 26 febbraio
È difficile ricordare un’edizione della Biennale di Venezia o di Documenta senza un passaggio di EVA & ADELE, la coppia che ha reinterpretato la figura femminile e dichiara di aver fermato la macchina del tempo a Berlino, dopo la caduta del muro, nel 1989. Le due regine ermafrodite della performance si mascherano con abiti barocchi identici, paillettes, crinoline e tacchi. Sempre gentili, affabili, come se la cortesia attutisse l’impatto estetico e facilitasse il dialogo con il pubblico, con una voglia matta di comunicare, piacere ed essere ricordate. Nessuna azione particolare o performance: la loro arte consiste nello stare al mondo con gentilezza, sfoggiando uno stile improbabile e kitsch che sfida l’eleganza minimalista e boriosa del mondo dell’arte contemporanea. Le Figaro

3. Un monumento al gatto
La scorsa settimana Istanbul ha reso onore al suo felino più famoso con una statua che replica la posa plastica assunta dal gatto nella foto poi dilagata sui social network. Seduto a bordo strada, con una zampa poggiata sul marciapiede e l’altra abbandonata sulla pancia, sembra un pensionato seduto al bar. Tombili è morto ad agosto e lo scultore locale Seval Sahin, per ricordarlo, ha eretto la statua in bronzo volontariamente, nel punto esatto dove era stata scattata la foto. Altri felini illustri erano stati ritratti a Kiev, Sydney, Londra, in Scozia e Nuova Zelanda, ma nessuno ha l’eleganza discreta di Tombili. Hyperallergic

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