04 novembre 2016 16:33

Il 3 novembre l’alta corte britannica ha stabilito che il governo conservatore non potrà avviare le procedure per uscire dal Regno Unito senza aver consultato il parlamento. Ecco in quattro punti quali sono le conseguenze concrete della sentenza del tribunale.

La sentenza potrà bloccare la Brexit? No, ma potrà influenzare i negoziati tra il Regno Unito e l’Unione europea e probabilmente rallentarli. Molti parlamentari dicono che con la sua sentenza l’alta corte ha aperto una crisi istituzionale senza indicare una via d’uscita. Si teme, infatti, che i parlamentari si esprimano in maniera contraria rispetto al referendum del 23 giugno 2016, bloccando o rendendo più difficile l’attivazione dell’articolo 50 del trattato di Lisbona che avvierebbe i negoziati per l’uscita di Londra dall’Unione. Il governo ha annunciato un ricorso alla corte suprema, il tribunale di ultima istanza del paese, che sarà esaminato il 7 e l’8 dicembre. Non è detto che la corte suprema dia ragione all’alta corte e in questo caso il governo potrebbe attivare l’articolo 50 senza consultare il parlamento. Nel caso in cui la corte suprema dia ragione all’alta corte, invece, il governo dovrà chiedere l’autorizzazione del parlamento e potrebbe avere qualche difficoltà a trovare tutti i voti necessari al via libera. Sembra improbabile che i parlamentari si oppongano alla volontà popolare espressa nel referendum, ma i deputati contrari alla Brexit costringeranno il governo a negoziare tutti i punti del negoziato.

Con quale modalità verrà consultato il parlamento? I promotori del ricorso accolto dall’alta corte sostengono che è incostituzionale cambiare la legge britannica (come accadrebbe nel caso della Brexit) senza un atto del parlamento. Se ci sarà un testo di legge che verrà esaminato dalla camera dei comuni e dai lord la battaglia potrebbe essere lunga e il governo potrebbe essere costretto a esaminare passo passo ogni singola condizione proposta del negoziato con Bruxelles.

Come voterebbero i parlamentari? Non è possibile prevederlo, la maggior parte dei parlamentari ha sostenuto l’opzione remain (restare) al referendum, ma rappresenta collegi in cui ha vinto il leave (uscire). Sembra molto difficile che i parlamentari votino contro la Brexit, ma potrebbero usare il proprio peso politico per esercitare una forma di controllo sui negoziati.

La sentenza aumenta le probabilità di elezioni anticipate? In teoria sì: i conservatori potrebbero chiedere le elezioni anticipate per ampliare la loro maggioranza in parlamento. Tuttavia un portavoce del governo ha escluso che saranno indette elezioni anticipate e ha dichiarato che il governo resterà in carica fino al 2020, quando terminerà la legislatura. Inoltre nemmeno il Partito laburista, ai minimi storici nei sondaggi, ha interesse ad andare al voto. Per chiedere le elezioni anticipate serve una maggioranza dei due terzi della camera dei comuni.

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