21 novembre 2016 17:30

Torna dal 24 al 27 novembre il Karawan festival a Torpignattara, a Roma, per la sua quinta edizione. La rassegna, che si svolgerà alla Casa della cultura di villa De Sanctis, ha come scopo quello di far incontrare le diverse comunità straniere che vivono nel quartiere, ma non si sono mai incrociate. Le protagoniste del programma di quest’anno sono le donne che con la loro forza affrontano la vita e tutto quello che comporta, sogni, speranze, problemi e battaglie.

Girls don’t fly, documentario pluripremiato della regista austriaca Monika Grassl, racconta la storia di Lydia, Tina, Hamdiatu e Esther e di come riescono a rivoluzionare le loro vite. Provengono tutte dall’area rurale del Ghana dove il loro destino sarebbe quello di occuparsi della casa e dei figli. Invece, grazie a un corso di aviazione dell’AVTech academy, diventano pilote di aerei. Il film, che sarà proiettato sabato 26, esplora l’incontro tra una visione eurocentrica della vita e i tradizionali valori africani.

La sezione Making heimat, realizzata in collaborazione con il Goethe institut di Roma, si concentra in particolare sulla multiculturalità della società tedesca. Tra i film in programma Kebab connection in cui un giovane ragazzo insegue il sogno di diventare regista e comincia girando uno spot per il negozio di kebab dello zio. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando la fidanzata di Ibo scopre di essere incinta. Grazie all’aiuto di un amico greco e uno albanese, il protagonista riesce a ritrovare la strada verso il suo sogno. Il film offre un ritratto piuttosto realistico di come varie culture si intersecano nella città di Amburgo.

Nella serata inaugurale sarà presentato il film Unlikely heroes del regista svizzero Peter Luisi, mentre il festival si chiuderà con Sonita di Rokhsareh Ghaem Maghami, la storia di una giovane donna afgana che con forza e determinazione riesce a diventare una rapper di successo. Oltre ai film e ai documentari, il programma include la presentazione del libro Sotto il velo, con un intervento da parte dell’autrice Takoua Ben Mohamed, e la mostra fotografica dal titolo Il sole non cade mai, ma è l’uomo che si allontana a cura di Mohamed Keita, giovane fotografo ivoriano, in collaborazione con il centro CivicoZero.

Le proiezioni saranno accompagnate da incontri e discussioni con il pubblico riguardo i temi intorno ai quali si sviluppano i film. Il programma completo si può trovare sul sito del festival.

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