28 novembre 2016 15:27

Il 28 novembre l’opposizione armata al governo di Bashar al Assad ha perso il controllo di tutto il nordest di Aleppo nel corso di un’offensiva delle truppe governative sulla principale città del nord della Siria. Secondo Rami Abdel Rahman, il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione che dal Regno Unito monitora l’andamento della guerra siriana, è la peggiore sconfitta per i ribelli dal 2012, l’anno in cui hanno conquistato metà della città. Il 26 novembre l’esercito di Damasco aveva preso il controllo di tre quartieri di Aleppo est, tra cui Masakan Hanano. Oggi, 28 novembre, sono caduti anche i quartieri di Sakhur, Haidariya e Sheikh Khodr, mentre la milizia curda Unità di protezione popolare (Ypg) è riuscita ad avanzare su Sheikh Fares. I curdi non sono alleati né di Damasco né dell’opposizione, ma i ribelli li accusano di collaborare con Assad.

  • Tra le seimila e le diecimila persone hanno dovuto abbandonare le loro case per trovare rifugio nella zona di Sheikh Maqsoud, controllata dai curdi e considerata più sicura.
  • La parte orientale di Aleppo, dove vivono 250mila persone, è sotto assedio da luglio, da quando l’esercito siriano ha conquistato la strada di Castello, una delle più importanti vie di rifornimento per i ribelli. Dal 15 novembre gli abitanti di Aleppo est subiscono devastanti bombardamenti da parte del governo e dei suoi alleati. Finora sono morti almeno 225 civili, tra cui 27 bambini.
  • Nel resto della Siria continuano i bombardamenti nelle zone rurali intorno a Homs e nella Ghuta orientale, la regione agricola che circonda la capitale.

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