05 gennaio 2017 18:30

1 Monica Bonvicini
Baltic, Gateshead, fino al 26 febbraio
Un vetro di Murano fissato con delle cinghie brilla sotto una luce fluorescente in un parco tematico tra catene e pelle nera, un cappio penzolante e un’imbracatura appesa al soffitto. Il posto ha tutta l’aria di uno di quei club sadomaso che ispirano il lavoro di Monica Bonvicini dal 1990, insieme a cantieri, ferramenta e strumenti del potere.

Feticistica e divertente, silenziosa e aggressiva, l’arte di Monica Bonvicini è un percorso fatto di zone d’ombra e traumi improvvisi. I ragazzi e i loro giocattoli sono sempre stati la sua passione. Un grappolo di motoseghe congiunte pende da catene d’acciaio. Un’amaca fatta di catene decorata con nappe di pelle nera si libra su un tappeto nero. Il tutto riporta a un’estetica rococò industriale. Manca solo l’odore di olio lubrificante per macchine. Zincate e nichelate, le catene si curvano, si srotolano sul pavimento e si fissano su un cuneo ruvido in cima a un cubo specchiato. Tracciano la parola Prozac.

Ognuno ha le sue passioni, e la passione di Bonvicini sono le catene. All’esterno del Baltic un gruppo di operai imbracati combatte contro pioggia e vento per affiggere sulla facciata dell’edificio lettere di metallo con la scritta “Satisfy me” (soddisfami). Una teca di vetro custodisce una sega e un martello cuciti in una tuta di pelle nera. Oggetti ordinari che possono alludere a intenzioni maliziose o piaceri improbabili. L’arte di Bonvicini è sempre alla ricerca di un brivido. Ma ci si abitua a tutto. Anche a questo. The Guardian

2 La lunga notte americana
ericfischl.com
Il 13 dicembre alle 10.17, un mese e una settimana dopo le elezioni statunitensi, l’artista americano Eric Fischl ha fatto qualcosa che non aveva mai fatto prima. Ha pubblicato sulla sua pagina Facebook l’immagine di un quadro appena tolto dal cavalletto, con la pittura acrilica ancora fresca. La grande tela mostra un elegante giardino con piscina che sembra uscito dalle pagine di una rivista di arredamento. Al centro della scena una massiccia figura maschile è accasciata a bordo piscina, riversa in posizione fetale. Pagliaccio, pezzo di carne, mostro: fa paura e disgusto. Al suo fianco un bambino avvolto nella bandiera a stelle e strisce, con un pupazzo di pezza, abbassa lo sguardo annoiato. Difficile non leggere il dipinto in chiave politica. Gli Stati Uniti sono una grande famiglia disfunzionale. L’uomo traumatizzato e rannicchiato rantola sotto lo sguardo del figlio. Late America segna il calare dell’oscurità della notte americana.
New York magazine

3 Suggestioni gotiche
Musée Rath, Ginevra, fino al 19 marzo
A margine della mostra dedicata alla nascita del mito di Frankenstein, il museo Rath espone elementi e temi gotici nel lavoro di cento artisti dalla fine dell’ottocento a oggi. Dai paesaggi romantici al sublime di Füssli e Blake fino al tunnel tenebroso del seminterrato, dove si susseguono senza ordine i pipistrelli, la maschere mortuarie, lezioni di anatomia e incisioni di Goya. La più contemporanea è Sarah Lucas con la sua spettrale bara al neon.
Le Figaro

Quest’articolo è stato pubblicato su Internazionale il 6 gennaio 2017. Compra questo numero | Abbonati

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