18 febbraio 2017 15:00
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Fino a non molto tempo fa era considerata una stranezza, una provocazione, un’attività puritana ed elitaria. Non stiamo parlando di chissà quale vizio ma della corsa, riabilitata durante gli anni della contestazione e oggi passatempo di milioni di persone e al centro di una colossale industria, tra abbigliamento, riviste, integratori e viaggi organizzati per le maratone. Alla storia minore di un fenomeno che potrebbe sembrare banale, ma è invece specchio di trasformazioni sociali profonde, il regista Pierre Morath, appassionato corridore, ha dedicato il documentario Free to run, uscito in diversi paesi europei.

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