14 marzo 2016 10:25

Circa dieci anni fa Ziad Khaddash, scrittore e insegnante, creò un corso di studi intitolato Supera il blocco e vola. Ogni studente doveva superare un blocco interiore condividendolo con gli altri: una cosa imbarazzante, un sogno folle, un rancore nei confronti di qualcun altro. Lo studente M “era bravissimo a superare i blocchi”, ha scritto Khaddash in un recente post su Facebook.

Khaddash insegna scrittura creativa e non è certo l’insegnante che pensereste di trovare in un sistema scolastico tradizionale come quello della Palestina. È nato nel campo profughi di Jalazzun, a nord di Ramallah, da una famiglia espulsa nel 1948 dal villaggio di Beit Naballah. Il villaggio è ormai distrutto, ma i legami restano. Nel 1998 gli insegnanti palestinesi organizzarono un grande sciopero, represso dalle forze di sicurezza. Uno dei leader di quella protesta, Omar Assaf, anche lui originario di Beit Naballah, fu detenuto per molti giorni. Le persone originarie del suo villaggio manifestarono per chiedere la sua liberazione.

Ma torniamo al 2016: il 7 marzo Khaddash ha incontrato M, che indossava l’uniforme delle forze di sicurezza palestinesi. Stava fermando le automobili e i pullman che andavano a Ramallah per una manifestazione degli insegnanti. L’ordine era di non far passare gli insegnanti e in caso di arrestarli. M ha fatto scendere i passeggeri dell’auto di Khaddash per controllare se fossero insegnanti. Khaddash ha nascosto il volto ed è riuscito a passare.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Questa rubrica è stata pubblicata il 11 marzo 2016 a pagina 22 di Internazionale, con il titolo “Khaddash supera il blocco”. Compra questo numero | Abbonati

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