18 aprile 2016 20:30

In una domenica fredda ma soleggiata abbiamo fatto una splendida passeggiata nell’East village, al momento meno gentrificato del West village, dove risiedo (temporaneamente). Dopo un po’ siamo arrivati al parco di Tompkins square, costruito su una palude all’inizio dell’ottocento. La terra, di proprietà dei primi coloni olandesi, fu venduta a Daniel Tompkins, che poi diventò governatore di New York e vicepresidente.

Ero affascinata dall’atmosfera allegra del parco. La gente faceva picnic sul prato. In un piccolo spiazzo alcuni ragazzi praticavano ginnastica e breakdance. Poco lontano, due donne stavano in piedi davanti a dei tavolini e riempivano piatti di plastica con cibo caldo per poi consegnarli alle persone in fila: pasti gratis per i bisognosi, quasi tutti neri, che dopo aver preso il piatto si sedevano a mangiare lì vicino.

Abbiamo continuato a passeggiare fino a quando siamo stati avvicinati da una donna e da un uomo sulla cinquantina, volontari della campagna elettorale di Bernie Sanders. Ci hanno detto che presto ci sarebbe stato un incontro con il candidato. Ci andrò appena avrò finito di scrivere il pezzo che state leggendo. L’uomo ha detto di essere un socialista e ci ha raccontato che molti anni fa, quando aveva incontrato per la prima volta il senatore Sanders, aveva deciso di offrirsi volontario per aiutarlo. Mentre pronunciava la parola “socialista” ha abbassato il tono della voce, accompagnandola però con un sorriso ampio e malizioso.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Questa rubrica è stata pubblicata il 15 aprile 2016 a pagina 14 di Internazionale, con il titolo “Una passeggiata al parco”. Compra questo numero | Abbonati

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