10 ottobre 2016 18:07

Immaginate di ricevere una donazione per creare un sito d’informazione sull’Italia e di avere a disposizione una decina di giornalisti entusiasti. Su quale tema comincereste a lavorare?

Durante il mio workshop al festival di Internazionale a Ferrara sono emersi i seguenti suggerimenti: l’esercito italiano e l’industria degli armamenti; le tasse universitarie; le condizioni nei centri di accoglienza per migranti; la violenza della polizia che sfocia nella tortura; il turismo sessuale; la violenza domestica; il cambiamento climatico; gli ostacoli all’imprenditoria e allo sviluppo; l’alta velocità; l’assistenza agli anziani e il fenomeno delle badanti dell’Europa orientale; il rifiuto dei medici di praticare l’aborto; il rifiuto di fornire la pillola del giorno dopo; il silenzio sui problemi del sud; lo sfruttamento del lavoro dei migranti; la discriminazione delle donne nelle università e sul lavoro; l’informazione sui programmi di sostenibilità urbana; i progetti delle ong che nessuno conosce.

Ho chiesto ai 30 partecipanti se davvero questi argomenti non siano affrontati dai mezzi d’informazione tradizionali. Mi hanno risposto che alcuni vengono trattati, ma non in modo approfondito.

E così, anche se il tema del corso era l’etica del giornalismo non obiettivo attraverso la lente del conflitto tra israeliani e palestinesi, sono riuscita a farmi un’idea dello stato del giornalismo in Italia e a scoprire le priorità dei giovani lettori frustrati, curiosi e impegnati.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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