15 febbraio 2016 12:34

Un animale è definito “creativo” quando arriva a risolvere un problema in modo inedito e ingegnoso, di solito allo scopo di procurarsi cibo. E magari quando, per riuscirci, usa anche un attrezzo: per esempio, una pietra per rompere le noci o un lungo bastone per verificare la solidità del terreno in un’area paludosa. Ci sono perfino gli oranghi del Borneo che costruiscono fischietti per tenere lontani i predatori. Se volete conoscere altre storie di macachi, corvi e delfini, potete dare un’occhiata a questo articolo.

Che cosa succede, però, quando l’obiettivo non è esattamente procurarsi cibo, o sopravvivere? C’è l’uccellino giardiniere, che vive in Nuova Guinea. È bruttino (e infatti il suo nome latino è Amblyornis inornata, cioè “senza ornamenti”) ma sono meravigliosi i nidi (guardate questo video) che prepara per attirare le femmine, decorandoli con fiori, foglie, bacche e frutti colorati, ali di farfalla.

L’arte di fabbricare il nido

Ne parlo perché quei nidi sono stati definiti su PNAS, la testata dell’accademia americana delle scienze, “le strutture più elaborate in termini di decorazione” costruite da qualcuno che non sia un essere umano.

E perché ciascun singolo uccellino ha il suo stile personale. Perché si sviluppano mode nella decorazione dei nidi. E perché sembra che le femmine preferiscano i nidi più “originali”. Tutto questo senza che nessun uccellino giardiniere abbia mai sfogliato una rivista di decorazione d’interni.

Quando gli animali interagiscono con esseri umani, le cose diventano più complesse. Di pittura delle scimmie (qui trovate una rassegna di opere) si interessa, alla fine degli anni cinquanta, lo scrittore ed etologo Desmond Morris, che cataloga centinaia di dipinti. Alcuni artisti, come lo scimpanzé Congo (oltre 400 opere censite, una acquistata da Picasso) e la gorilla Sophie (guardate il video) diventano famosi per i loro lavori, che sono esposti e messi all’asta.

I primati manifestano idee piuttosto chiare sui colori, sui soggetti dei loro dipinti e sul fatto che dipingere li soddisfi

Nei decenni successivi l’interesse attorno al fenomeno cala. Più di recente vien fuori un gruppo di elefanti tailandesi pittori, non astratti come le grandi scimmie ma figurativi. È però lo stesso Morris a scoprire il trucco: non si tratta d’altro che di uno spettacolino per i visitatori e gli elefanti in realtà sono pilotati dai mahut, i loro guardiani, attraverso un complesso sistema di tirate d’orecchie.

C’è un’ulteriore evoluzione, però. Oggi alcune grandi scimmie hanno imparato a usare una versione modificata del linguaggio dei segni, e quindi è possibile, per gli esseri umani, dialogare con loro, e chiedergli che cosa stanno dipingendo. Sorpresa: i primati manifestano idee piuttosto chiare sia sui colori, sia sui soggetti dei loro dipinti, sia sul fatto che dipingere li soddisfi, anche se ogni tanto gli vien voglia di mangiarsi il pennello: leggete il grazioso articolo uscito sul New York Times.

Le cose si complicano ancora di più quando si passa dai pennelli alle macchine fotografiche contemporanee. Succede che il fotografo britannico David Slater vada in Indonesia a scattare foto ai macachi. Monta la macchina su un treppiede e le lascia il comando a distanza accessibile ai suoi soggetti. Una femmina lo afferra si fa alcuni (deliziosi) autoscatti, che poi Slater distribuisce come “selfie del macaco”.

Ma i diritti d’autore della foto, ripresa da tutti i mass media, sono del fotografo o della scimmia? Parte un contenzioso che coinvolge Wikipedia, le associazioni per i diritti degli animali, l’ufficio americano dei brevetti e il tribunale di San Francisco. Intanto, anche un paio di elefenti si sono fatti degli autoscatti. Anzi, degli elfie: ce lo racconta la Bbc.

In diversi zoo ormai si offrono agli animali strumenti “per fare arte” in modo da introdurre diversivi nella vita in cattività. Gli animali sembrano gradire (e spesso le opere sono vendute per sostenere lo zoo). La prossima frontiera potrebbe essere quella della collaborazione tra artisti umani e non umani: non so bene se su un piano di parità, visto che per ora sono stati coinvolti soprattutto insetti. Leggete questo articolo per approfondire.

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