18 dicembre 2014 12:21

Voce e batteria, un’accoppiata vincente. I più maliziosi diranno che in tempi di vacche magre un gruppo così serve a risparmiare. Può darsi, eppure c’è qualcosa di più intimo che lega questi due strumenti. All’origine c’è il ritmo, lo abbiamo ben impresso in testa tra nozioni imprecise, immaginario ed esperienza reale. Sarà per via del big bang (due sonori colpi di piatto); per i timpani di Strauss nell’Odissea kubrickiana; per il battito cardiaco, e mille altre cose. Fatto è che senza tempo non c’è suono, non si scappa.

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E dopo? Dopo c’è la voce, la prima voce, quella femminile. Ma c’è di più: la donna si fa tamburo e viceversa. Lo aveva già capito Duke Ellington che nella tormentata passione tra Madam Zajj e Carribee Joe aveva riassunto le origini del jazz dando vita a un’opera intitolata, guarda un po’, A drum is a woman.

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Neneh Cherry, Across the water
A un primo ascolto Blank project poteva sembrare un disco minore, soprattutto dopo la sorprendente collaborazione di Neneh Cherry con il trio jazz-core The Thing. Non è così. La collaborazione con il duo Rocketnumbernine è piena di sorprese, di curve a gomito e di sottili equilibrismi. A partire dalla prima traccia: un canto che abbraccia la genealogia femminile di Neneh Cherry, con la sua voce esposta sullo sfondo di una batteria che più scarna non si può.

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Wildbirds & Peacedrums, Mind blues
Andreas Werlin è un buon batterista, ma la vera scoperta di questo duo è Mariam Wallentin. Vocalist extraordinaire, ma anche percussionista, che unisce l’umanità del blues alla dirompenza del rock, riesce a colmare qualsiasi assenza immaginata sulla carta. Se vi capita andate a vederla dal vivo, ne vale la pena.

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Oy, My name is happy
Oy suona bene, è un nome cordiale, comunicativo, buffo. Un po’ come i testi della cantante e tastierista Joy Frempong, costruiti intorno a situazioni paradossali o surreali, ricordi d’infanzia o proverbi africani. No problem saloon è una raccolta di canzoni, ma potrebbe anche essere una serie di sketch afropolitani, arricchiti dai suoni registrati sul campo in Ghana e altri paesi del continente. Joy Frempong e il batterista Lleluja-Ha hanno trovato un angolo prezioso dove la sperimentazione incontra il pop.

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Autrice e conduttrice di Battiti nella notte di Radio Rai3, quando non parla di musica la ascolta o ne scrive. Collabora con Musica Jazz e Blow Up.

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