05 settembre 2016 09:29

Per molto tempo l’estrema destra non è riuscita a sfondare in Germania. Quest’immunità nasceva dai ricordi del nazismo e dalla forza della democrazia cristiana, della Cdu/Csu che da sola rappresentava tutti i segmenti dell’elettorato conservatore. Ora però le cose sono cambiate.

Dopo aver ottenuto, il 4 settembre, quasi il 20 per cento alle elezioni amministrative in Meclemburgo-Pomerania Anteriore, un land dell’ex Repubblica Democratica Tedesca, Alternativa per la Germania (Afd) si impone come terza forza politica del paese. In appena tre anni di esistenza il partito è entrato nel parlamento di 9 dei 16 lander, ha mandato sette deputati al parlamento europeo e oggi i sondaggi lo danno al 14 per cento nelle intenzioni di voto alle legislative del settembre 2017, una percentuale che potrebbe aumentare nei prossimi mesi.

Fondato da un professore di economia che si batte contro il peso che l’Unione europea rappresenterebbe per la Germania, l’Afd deve il suo successo alla politica di accoglienza verso i profughi voluta da Angela Merkel. Come tutta la nuova estrema destra europea, anche questo partito è ostile all’immigrazione e all’islam tanto quanto lo è all’Unione europea. Il trionfo di questo cocktail è ormai un fatto politico acclarato in tutta Europa.

Un riavvicinamento necessario
Lo scacchiere politico degli stati membri è capovolto. La fine del dominio elettorale della democrazia cristiana e della socialdemocrazia è evidente. Impensabile fino a pochi anni fa, il riavvicinamento tra la destra e la sinistra moderata è ormai una necessità. L’Europa è entrata in un futuro politico indefinito, e per il momento i grandi paesi del vecchio continente appaiono indeboliti.

La Germania non è più il pilastro della stabilità europea

La Germania è in difficoltà perché il partito di Merkel è arrivato al terzo posto in Meclemburgo-Pomerania Anteriore, dietro ai socialdemocratici e all’Afd, che stacca i democratici cristiani di quasi tre punti. Ritenuta fino a poco tempo fa inaffondabile, la cancelliera ha visto il suo indice di gradimento scendere fino al 44 per cento. Merkel non è più sicura di essere riconfermata a settembre, e passerà i prossimi 12 mesi cercando di rimontare, fra le trappole tese dai suoi amici conservatori e le speculazioni sulle possibili alleanze che potrebbe stringere per formare una nuova coalizione.

La Germania non è più il pilastro della stabilità europea. In Italia, nel frattempo, Matteo Renzi entra in un periodo di incertezza perché la ripresa economica promessa tarda ad arrivare. Incapace di trovare una nuova maggioranza, la Spagna si avvia verso elezioni anticipate per la terza volta.

La Francia ha come presidente un uomo che i quattro quinti degli elettori vorrebbero mandare a casa e il cui margine di manovra è ormai infinitesimale. Quanto al Regno Unito, non ha alcuna idea di come procedere con la Brexit, su cui il nuovo governo è sempre più diviso.

L’assenza degli europei, intanto, è sempre più palese sulla scena internazionale.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Bernard Guetta sarà al festival di Internazionale a Ferrara dal 30 settembre al 2 ottobre 2016.

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